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Libros antiguos y modernos

Kierkegaard Søren, Fabro C. (Cur.), br.

Il concetto dell'angoscia

SE, 2024

20,90 € 22,00 €

Maremagnum.com

(Milano, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2024
ISBN
9788867238422
Autor
Kierkegaard Søren, Fabro C. (Cur.)
Páginas
pagine 184
Serial
Conoscenza religiosa
Editores
SE
Formato
In-8
Ilustrador
br.

Descripción

«È difficile qualificare con esattezza il metodo seguito da Kierkegaard nel Concetto dell'angoscia: la sua dichiarazione di voler fare unicamente un'indagine "psicologica" sulla natura del peccato originale va presa con cautela. La trattazione in realtà tocca di volta in volta i vari campi interessati all'arduo problema: la teologia dogmatica, la metafisica, la fenomenologia o psicologia in senso proprio.: ma se si deve dichiarare una dominanza, essa a nostro parere va attribuita alla metafisica tenendo presente all'inizio l'origine teologica del problema (il dogma del peccato originale) e gli spunti biblici della sua potente analisi fenomenologica (la tentazione, il demoniaco.) che operano continuamente in ogni punto del trattato. L'idea centrale è quindi che l'angoscia è il presupposto del peccato originale rispetto alla caduta di Adamo ed Eva, come lo è per la caduta nel peccato di ogni loro discendente. Il suo oggetto è pertanto il nulla ed è l'avvertenza di questo nulla che rivela all'uomo di essere una sintesi di anima e corpo nello spirito: quando questa sintesi vien tolta, con la caduta, l'uomo si accorge di essere un peccatore davanti a Dio. [.] Ma, se l'angoscia può essere occasione di caduta e di perdizione, può anche e deve essere - con la sua scoperta degli orrori del peccato - una tappa per incamminarsi verso il bene e la salvezza: il più spaventoso e pericoloso di questi orrori - a cui son esposte le nature in particolare più spirituali - è la tentazione del suicidio, ma l'uomo ha in sua mano un punto solido a cui ancorarsi, ed è precisamente la «fede» che mette in fuga ogni angoscia e rende possibile il dispiegamento positivo delle energie dello spirito per accostarsi a Dio.» (Dallo scritto di Cornelio Fabro). Prefazione di Vigilius Haufniensis.
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