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Autographes

FERORELLI Nicola –

Lettera autografa firmata, indirizzata a Floriano Del Secolo, datata “Milano 18 marzo 1915”.

130,00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italie)

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Auteur
FERORELLI Nicola –
Thème
Nicola Ferorelli-Archivio di Stato Milano-Floriano Del, Secolo-Benedetto Croce-Ebrei-Autografo

Description

Bifolio in carta vergata con filigrana, intestata “Archivio di Stato in Milano”, mm 220×143. Manoscritto con inchiostro nero, righi 29, oltre la data e la firma. Piegature di archiviazione e tracce d’uso marginali. Il F. comunica al D. l’invio di due sue pubblicazioni Gli ebrei nell’Italia meridionale e Il ducato di Bari sotto Sforza Maria Sforza e Ludovico il Moro e la preparazione di un contributo alla Storia della Congiura dei baroni del Regno di Napoli (1485-87) “grazie al ricchissimo materiale presente nell’archivio di Stato di Milano” e che ha in corso di pubblicazione i Registri dell’Archivio Panigarola e che ha in procinto di iniziare uno studio “per una storia delle legazioni sforzesche nel Regno di Napoli”. Inoltre chiede di consegnare copia delle pubblicazioni a Benedetto Croce di cui ignora l’indirizzo. «Le chiedo mille scuse del mio lungo silenzio […] Le unisco una copia del mio lavoro sugli ebrei¹ ed un’altra sul ducato di Bari². Gli altri miei lavori forse non Le interesseranno perche riguardano argomenti milanesi […] Ho in preparazione un lavoro, un contributo alla storia della congiura dei baroni del regno di Napoli (1485-87) sul ricchissimo materiale di questo archivio. Ho anche in corso di pubblicazione i registri dell’Ufficio degli Statuto di Milano detti Registri Panigarola […] Verso la fine dell’anno corrente inizierò lo studio per una storia delle Legazioni sforzesche nel regno di Napoli, passando in rassegna l’immenso carteggio sforzesco di Napoli, e dando così agli studiosi uno dei più ricchi materiali storici per la migliore intelligenza delle vicende del regno durante la seconda metà del sec. XV. Giacché ignoro l’indirizzo del Croce, mi permetto pregarla di essere gentile fargli pervenire l’unita copia, possibilmente con un suo biglietto. Le sarò davvero riconoscente e la ringrazio anticipatamente [.]». ¹Il suo studio più impegnativo Gli ebrei nell’ Italia meridionale dall’ età romana al secolo XVIII, Torino, 1915 rimane tuttora fondamentale, e suscitò discussioni autorevoli, con interventi puntuali, come quelli di G. Luzzatto e Umberto Cassuto. Nel 1938, in un momento drammatico della storia degli ebrei in Italia, B. Croce, rievocando l’atteggiamento di tolleranza che distinse la dinastia aragonese di Napoli, segnalava a questo riguardo l’importanza delle ricerche documentarie e dell’opera del Ferorelli, riproponendo nel medesimo tempo lo spirito e la cultura da cui esse erano state dettate (cfr. Un‘epistola del Galateo in difesa degli ebrei, in Aneddoti).<BR><BR>²Il ducato di Bari sotto Sforza Maria Sforza e Ludovico il Moro. In: Archivio storico lombardo. Giornale della Società storica lombarda , Anno 41 (parte seconda), fasc. 3 (1914), p. 389 – 468.<BR><BR>Nicola Ferorelli [Bitetto, Bari 1877 – Milano 1951] Compì i suoi studi a Napoli. Quasi trentenne cominciò a lavorare negli archivi di Stato e dal 1906 presso l’Archivio di Stato di Milano. Lì consolidò il proprio interesse per lo studio della storiaI. Il F. in quegli anni avviava – sulla scia probabilmente degli studi universitari napoletani – una fervida attività di ricerca relativa alla condizione e alle vicende degli ebrei nell’Italia meridionale nel Medioevo e nell’età moderna. Proprio al periodo 1906-1907 risalgono i suoi primi lavori sull’argomento, che risentono con evidenza della temperie culturale dell’epoca: ad animare l’interesse storico meridionale alla presenza ebraica nel Mezzogiorno era infatti, fra Otto e Novecento, il convincimento che l’espulsione degli ebrei dal Regno, nel 1541, fosse da assumere come una delle cause principali della mancata formazione di un ceto mercantile. In particolare tali contributi erano dedicati alla biografia e alla famiglia di un celebre medico leccese morto nel 1523, Abramo De Balmes, sul quale non si avevano che notizie insufficienti ed imprecise; all’immigrazione degli ebrei spagnoli nel Napoletano al tempo di Ferdinando il Cattolico; al “Segno” degli Ebrei e il popolino napoletano, con riferimento ai provvedimenti adottati dal re di Napoli e Sicilia Carlo di Borbone; e all’attività dei tipografi e dei librai ebrei alla fine del Quattrocento. Contemporaneamente cominciava a pubblicare nell’Archivio storico per le province napoletane un profilo organico su Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana a Carlo di Borbone, non portato a termine, confluito poi, nel 1915, nel volume edito a Torino per iniziativa della rivista Il Vessillo israelitico col titolo Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al secolo XVIII (rist. anast. Bologna 1966; nuova ediz. a c. di F. Patroni Griffi, Napoli 1990). L’attività scientifica proseguì con un volume sugli statuti milanesi del Trecento, frutto della collazione di un codice allora acquisito dall’Amministrazione con quelli già custoditi negli archivi, e con un saggio sul Ducato di Bari sotto il dominio sforzesco, che si avvale della documentazione esistente nell’Archivio milanese ai fini della storia del Regno, secondo il suggerimento offerto ai discepoli da M. Schipa. Floriano Del Secolo [Melfi, 1877-Napoli, 1949]. Giornalista, politico, scrittore colto e raffinato. Allievo di Giosué Carducci a Bologna dove visse fino ai primi anni del ‘900. Si trasferì a Napoli dove insegnò lettere e filosofia e svolse un’intensa attività giornalistica. Nel 1918 fu chiamato a condividere la direzione del quotidiano meridionalista e progressista Il Mezzogiorno. Nel 1923 dovette lasciare la direzione e e fu radiato dall’Albo dal regime fascista. Sostenne la secessione dell’Aventino e aderì all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, diventando presidente della sezione napoletana. Su indicazione di Benedetto Croce, fu nominato direttore del quotidiano Il Risorgimento (1944) – primo quotidiano di Napoli liberata – in cui confluirono le testate de Il Mattino, del Roma e del Corriere di Napoli di proprietà della Società Editrice Meridionale, partecipata – durante il regime fascista -dall’armatore Achille Lauro e dal Banco di Napoli. Il giornale non fu gradito al Psychological Warfare Branch, organo di vigilanza delle forze alleate, poiché ospitava anche alcuni articoli del Partito Comunista Italiano. Nel giugno 1946, quando la gestione della S.E.M. ritornò ad Achille Lauro, Del Secolo si dimise dalla direzione del giornale, fu sostituito prima da Corrado Alvaro [marzo-luglio 1947] e successivamente da Alberto Consiglio [1947-48]. Fu eletto senatore nel 1948 nelle liste del Fronte Democratico. La sua carriera politica fu breve, interrotta dalla sua scomparsa nel 1949. Del Secolo è ricordato per il suo impegno intellettuale e politico, nonché per il suo contributo al giornalismo e alla cultura italiana.
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