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Autographes

CIONE Edmondo –

Lettera autografa firmata indirizzata alla vedova di Floriano Del Secolo. Datata Napoli, 23-6 [1949].

1949

70,00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italie)

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Détails

Année
1949
Auteur
CIONE Edmondo –
Thème
Edmondo Cione, Floriano Del Secolo

Description

Bifolio (mm 143×226), con timbro d’intestazione a inchiostro blu «Prof. Edmondo Cione dell’Università». Manoscritto a inchiostro nero, righi 25 oltre la data e la firma. Missiva di condoglianze dello storico antifascista che successivamente aderì alla Repubblica di Salò, per la scomparsa dell’importante giornalista, scrittore e politico lucano, allievo di Giosuè Carducci e stretto collaboratore di Benedetto Croce. In ottime condizioni. «Gentile Signora, rientrando a Napoli, apprendo oggi la triste nuova. Ne sono esterefatto! È superfluo che le faccia le condoglianze perché questa è una perdita per me come per i familiari ché ero legato al povero professore da un affetto filiale: era per me come un secondo padre. I dissensi politici non hanno mai incrinato quell’immutabile affetto di cui parlai nel dedicare a lui il mio primo libro […]». <BR>Domenico Edmondo Cione (Napoli 1908 – Ivi 1965) è stato uno storico della filosofia, politico e critico letterario italiano, bibliotecario alla Nazionale di Firenze e alla Braidense di Milano. Di tendenze socialiste e in un primo momento antifasciste, fu introdotto in casa Croce da Floriano Del Secolo, ne accettò pienamente le idee e divenne suo allievo, attirandosi con la sua prima pubblicazione “Il dramma religioso dello spirito moderno e la Rinascenza” (Napoli 1929 ), in cui prese posizione contro il Gentile, gli attacchi violenti dei coetanei fascisti. Perseguitato della prima ora dal fascismo, viene rinchiuso nel campo di Colfiorito di Foligno e poi mandato al confino a Montemurro. Attratto dal nuovo indirizzo espresso dal “Manifesto di Verona”, aderisce alla Repubblica Sociale Italiana. Nel dopoguerra subì per un brevissimo periodo l’epurazione dal mondo scolastico, definita da lui stesso meno dura del previsto, venendo reintegrato nel 1946 come professore e nel 1948 riammesso al servizio universitario a Napoli. Si costruirà una carriera politica nell’Italia repubblicana, militando dal 1946 al 1949 nel Fronte dell’Uomo Qualunque; successivamente, quando il partito di Guglielmo Giannini si sciolse, entrò nel Movimento Sociale Italiano e nel 1952 venne eletto consigliere comunale a Napoli e poi assessore della giunta di Achille Lauro. Nel 1953 si candidò al Senato con la lista della fiamma nel collegio di Afragola ma ottenne il 7.8% dei voti e non fu eletto. Deluso dai missini, aderì alla Democrazia Cristiana, senza però svolgere una militanza attiva nel partito. Negli ultimi anni di vita cercò di conciliare il messaggio di papa Giovanni XXIII con le aperture di Nikita Chrušcëv oltre la “cortina di ferro”, durante il periodo del “disgelo”. Floriano Del Secolo (Melfi, 1877-Napoli, 1949). Letterato e giornalista italiano, allievo, a Bologna, del Carducci, prof. di lettere e filosofia nel Collegio militare di Napoli, città in cui svolse anche, fino all’avvento del fascismo, una notevole attività giornalistica. Tra il 1918 e il 1923 fu condirettore e poi direttore del quotidiano “Il Mezzogiorno”. Durante il regime fascista fu privato della cattedra alla Scuola Militare “Nunziatella”, allontanato dalla direzione del giornale e radiato dall’Albo dei giornalisti. Aderì e promosse l’Unione napoletana democratica, costituita da Giovanni Amendola, e fu tra i firmatari nel 1925 del «Manifesto degli intellettuali antifascisti» di Benedetto Croce, con cui intrattenne una stretta collaborazione. Nel dopoguerra, su proposta del filosofo, fu nominato direttore del “Risorgimento”, in cui confluirono nel 1943, dopo la liberazione della città, le testate “Il Mattino”, “Roma” e “Corriere di Napoli”. Aderì nel 1947 al Fronte Democratico del Mezzogiorno e fu eletto nel 1948 senatore quale indipendente nelle liste del Fronte Democratico Popolare. Morì a Napoli il 20 giugno 1949.
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