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Cartes postales

Villabruzzi. La raccolta della canna da zucchero.

1925

18,00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italie)

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Détails

Année
1925
Lieu d'édition
Mogadiscio,
Éditeur
Ed. Frascarolo Felice,
Thème
Africa, Somalia, Villabruzzi, Colonie

Description

cm 14×9. Cartolina fotografica d’epoca. Viaggiata. Timbro, francobollo asportato. Tracce d’uso al verso. Molto rara. Villabruzzi era la comune dizione della colonia agricola «Villaggio Duca degli Abruzzi» alla periferia del piccolo villaggio somalo di nome Giohar, nella Somalia italiana, fondata nel 1920 dal duca Luigi Amedeo di Savoia-Aosta , la cittadina ebbe uno sviluppo notevole negli anni venti. Vi si insediarono successivamente alcune migliaia di coloni italiani nella seconda metà degli anni trenta.<BR><BR>Divenne in pochi anni il centro agricolo principale della Somalia italiana durante il Fascismo, con una modesta industria alimentare collegata. Il duca vi realizzò dal nulla tutte le necessarie strutture sociali, compreso il telefono, il telegrafo, una farmacia, un ufficio postale, spacci vari, scuole, una stazione dei Carabinieri, una dogana. Inoltre nel villaggio furono anche costruite nei primi anni venti una chiesa e una moschea, il bazar e il mercato italiano, un ospedale, un cimitero cattolico e uno musulmano. Infine fu creata la “Sais”, la Società agricola italo-somala, che fu la maggiore ditta a gestione privata della colonia somala.<BR><BR>Il “Villaggio Duca degli Abruzzi” si trovava a soli 50 km a nord di Mogadiscio, in una vallata fertile vicino al fiume Uebi-Scebeli, e fu collegato alla capitale con una ferrovia (ora disattivata): la Ferrovia Mogadiscio-Villabruzzi. Dopo la seconda guerra mondiale i coloni italiani furono costretti ad andarsene e la zona fu lasciata lentamente incoltivata perdendo il suo potenziale agricolo, specialmente dopo l’inizio della guerra civile in Somalia nel 1991.<BR><BR>“Villaggio Abruzzi”, parzialmente spopolato negli anni cinquanta,dicenne un piccolo quartiere di periferia della crescente cittadina di Giohar. Nel 1960, quando il presidente Siad Barre iniziò il processo di decolonizzazione della Somalia appena diventata indipendente, cambiò nome e divenne anch’esso ufficialmente “Giohar”. Ancora oggi vi abitano ancora oltre 200 Italo-somali, discendenti quasi tutti di coloni italiani e madri somale.
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