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Libri antichi e moderni

Batini,4 NOVEMBRE 1966.DILUVIO SU FIRENZE.QUARANTANNI DOPO,2006 Bonechi[storia

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Descrizione





Giorgio Batini,
4 NOVEMBRE 1966. DILUVIO SU FIRENZE.
QUARANTANNI DOPO.
Casa Editrice Bonechi, Firenze 2006,
copertina rigida illustrata, 29x22 cm., pp.128,
numerosissime illustrazioni fotografiche in nero e a colori,
ISBN 88-476-2029-5,
peso: g.800

CONDIZIONI DEL LIBRO: come nuovo




dal testo introduttivo:


L'Editore ricorda
Mentre stiamo preparando questa edizione per i 40 anni dell’avvenimento che
sconvolse Firenze, mi tornano alla mente quei momenti drammatici che io, come
tanti altri fiorentini, ho vissuto fin dalle prime ore del 4 novembre 1966.
Per qualcuno fu un brusco risveglio, per altri una nottata in bianco affacciati
alla finestra per ore e ore a vedere l’acqua dell’Arno che inesorabilmente inva-
deva la città.
Molti, come il sottoscritto, pensarono subito a che fine avrebbe fatto la pro-
pria attività situata nel centro storico e così di prima mattina mi trovai in Piazza
Beccaria già attraversata da un torrente in piena, per giungere sul lungarno che
stranamente era ancora all’asciutto, per vedere quella massa d’acqua al pari
delle spallette che si dirigeva verso il Ponte Vecchio che gli si opponeva come la
barriera di una diga.

Il cuore di Firenze era già sotto l’acqua.
Fu poi un girovagare per le zone dove ancora l’acqua non era arrivata, ma fu
una costante ritirata in tutte le piazze fiorentine fino a San Marco.
Calò la notte e il giorno seguente, quando l’Arno cominciò a ritirarsi per
riprendere il suo normale cammino, affiorò tutto il dramma della città. E furono
giorni duri.
In questa edizione, 40 anni dopo, si rivivono, dalla penna di Giorgio Batini,
tutti questi momenti drammatici. Anche lui fu testimone oculare e insieme de-
cidemmo di dare alle stampe un libro che raccogliesse le testimonianze ideali di
tutti i fiorentini che furono gli attori principali del dramma e della ricostruzione
della città.

Avemmo paura ma lo spirito della Firenze repubblicana tornò atavicamente
nei cuori di tutti e ci mettemmo subito a lavorare, a ripulire le case, i negozi, le
botteghe artigiane.
Firenze rinacque anche grazie all’aiuto di tanti volontari, studenti e turisti di
passaggio e altri venuti da ogni parte. Grazie anche all’esercito che si mobilitò
e grazie ai soprintendenti, alle maestranze e ai custodi di gallerie e musei che
salvarono le opere d’arte aggredite dal fango.
Oggi, dopo 40 anni, ricordo ancora che la nostra Casa Editrice, allora in
via dei Rustici, con i magazzini totalmente sommersi, quando ancora si spalava
la melma, ricevette l’invito a documentare subito il dramma di Firenze al mon-
do. A lume di candela, con il fango ai piedi, l’orribile acre odore del putrido,
uscimmo con il primo libro che i fiorentini inviarono a parenti e amici in tutto il
mondo.
Oggi riviviamo quei momenti e dedichiamo questa nuova edizione a tutti coloro
che hanno vissuto i drammatici giorni del diluvio su Firenze.
Giampaolo Bonechi







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