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Livres anciens et modernes

Fredrickson, George M.

Breve storia del razzismo. Teorie e pratiche della discriminazione razziale dal Medioevo ad oggi

Donzelli, 2016

10,50 €

Salvalibro Snc

(Foligno, Italie)

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Détails

Année
2016
ISBN
9788868435646
Lieu d'édition
Roma
Auteur
Fredrickson, George M.
Pages
202
Éditeurs
Donzelli
Format
17 cm
Thème
Description
paperback
Etat de conservation
Neuf
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Neuf

Description

Collana: Saggine. Brossura editoriale con alette, pagine XXII-186. Nuovo, ancora sigillato. Spedizione in 24 ore dalla conferma dell'ordine. «Il razzismo è principalmente un prodotto dell'Occidente. La sua logica è stata pienamente sviluppata, scrupolosamente attuata e portata fino alle estreme conseguenze, proprio nel contesto che presupponeva l'uguaglianza tra gli uomini». Perché il XX secolo ha conosciuto le forme più estreme di razzismo istituzionalizzato? Perché le società egualitarie sono particolarmente esposte a violenti scontri razziali? Perché il razzismo non si è manifestato in Europa prima del XIV secolo? E come mai ha toccato il suo apice tra il XVIII e il XIX secolo? Sono solo alcune delle domande a cui uno dei più autorevoli storici americani prova a rispondere con questa densa e preziosa sintesi divenuta ormai un piccolo classico. Interrogativi resi più che mai urgenti dalle turbolenze del nostro presente. In tempi di presunti o evocati scontri di civiltà, di esodi di massa, di intolleranza montante verso le migliaia di migranti che attraversano ogni giorno le frontiere dell'Europa, la ricostruzione di Fredrickson ci aiuta ad andare alla radice del problema, in un'ottica storica comparativa. Con una rara miscela di capacità divulgativa, sintesi e intuito tagliente, questo prezioso volume ripercorre la storia del razzismo in Occidente dalle sue origini nel tardo medioevo sino ai giorni nostri. Prendendo le mosse dall'antisemitismo medievale, che escludeva gli ebrei dall'umanità, Fredrickson ricostruisce la diffusione del pensiero razzista sulla scia dell'espansionismo europeo e dell'inizio della tratta degli schiavi in Africa, fino a mostrare come l'Illuminismo prima e il nazionalismo ottocentesco poi abbiano creato un nuovo contesto intellettuale per il dibattito sulla schiavitù e l'emancipazione degli ebrei. Lo storico americano traccia per la prima volta negli studi sul fenomeno un confronto articolato tra il razzismo legato al colore della pelle dell'America del XIX secolo e il razzismo antisemita in Germania. Un'opera illuminante, che spicca non solo per l'originale paragone tra le due più significative forme del razzismo moderno – la supremazia bianca e l'antisemitismo – ma anche per la sua estrema leggibilità.
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