Livres anciens et modernes
CONSIDERAZIONI SU LA NATURA DELL'UOMO di Francesco Magliano 1824 libro antico
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(Bari, Italie)
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Détails
Description
Napoli, dalla tipografia Zambraia, 1824.
288 pagine. copertina coeva in mezza pelle con piatti marmorizzati. stato di conservazione: buono (fioriture diffuse copertina sciupata con dorso quasi del tutto spellato e bolle d'aria ai piatti)
MAGLIANO
,
Francesco
. - Nacque a Montorio nei Frentani (in Molise, ma all'epoca appartenente all'Alta Capitanata) il 9 febbr. 1764. (...)
Qui si formò e maturò, sotto la guida di valenti maestri privati, la personalità di giovane studioso del M.: furono infatti l'arciprete B. Pinto per la parte classico-letteraria e l'avvocato G.M. Montanaro per il diritto civile e canonico che gli fornirono gli strumenti (biblioteche dotate di testi fondamentali e aggiornati) sollecitandone la precoce vocazione. In conclusione: all'età di diciotto anni il M., "terminati gli studi, fu dall'istesso arciprete Pinto condotto in Napoli, per poter ivi principiare ad esercitare la professione di avvocato" (...)
Avendo aderito al gruppo dei riformatori seguaci di G. Filangieri, strinse amicizia con personaggi impegnati in attività politico-cospirative, come M. Pagano, D. Cirillo, D. Tommasi (cfr. Rovito, pp. 171 s.); fu nominato, durante il periodo della Repubblica del 1799, membro della Commissione legislativa, da cui si distaccò in considerazione dell'andamento astratto dei lavori. Al ritorno di Ferdinando IV di Borbone il M. non subì, tuttavia, alcuna conseguenza personale, anzi continuò ad affermarsi come avvocato del ceto nobiliare, dedicandosi nello stesso tempo a studi giuridici più in sintonia con il clima della rivoluzione. Difatti, nel 1806 Giuseppe Bonaparte, conquistato il Regno, "dimandò alla nobiltà napoletana di voler conoscere colui che fra gli avvocati più si distingueva per il suo sapere, per la sua probità e onestà e fu da essa unanimamente risposto che questi era don Francesco Magliano". Fu anche insignito del titolo di cavaliere delle Due Sicilie e infine, per nomina regia, chiamato a far parte, in qualità di consigliere, della Gran Corte di cassazione malgrado appartenesse all'ordine degli avvocati.
(...)
Successivamente le
Considerazioni sulla natura dell'uomo (ibid. 1824) e il
Dell'arte poetica di Quinto Orazio Flacco (Roma 1828) testimoniarono, oltre alla sua versatilità nelle materie filosofico-letterarie, il totale e perdurante disimpegno del M. dai consueti temi giuridici .. (tratto dalla Enciclopedia Treccani, dizionario biografico degli italiani)