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Livres anciens et modernes

Maffei Scipione

Dell'impiego del danaro. Libri tre. Alla Santità di Nostro Signore Benedetto Decimoquarto. In questa edizione si aggiunge una Lettera Enciclica, ed un Moto proprio riguardante l'interesse di censi, e cambj di Sua Santità ed un'altra Lettera dell'Autore alla medesima Santità Sua

Nella Stamperia Vaticana, 1745

650,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1745
Lieu d'édition
in Roma
Auteur
Maffei Scipione
Éditeurs
Nella Stamperia Vaticana
Thème
Economia, Usura
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

In-4° (240x185mm), pp. XXXII, 172, legatura del tempo m. pergamena e angoli con titolo manoscritto in antico al dorso. Piatti in cartone decorato. Frontespizio in rosso e nero con armi pontificie di Benedetto XIV, dedicatario dell'opera. Fregi tipografici in xilografia. Sguardie brunitute, qualche fioritura interna. Buon esemplare. Probabile terza edizione accresciuta, di un anno posteriore all'originale, di questa opera di grande importanza nell'àmbito del settecentesco dibattito sull'usura, in cui il Maffei dichiara lecito un interesse sui prestiti di danaro, facendosi fautore delle tesi liberistiche proprie dei paesi protestanti e adducendo numerosi esempi pratici di mercatura. Le autorità ecclesiastiche condannarono tempestivamente l'opera (da notare che a essa replicò Daniele Concina, il famoso poligrafo friulano dell'ordine dei domenicani, che si propose di confutare sistematicamente le tesi propugnate dal Maffei), ordinandone il ritiro immediato, sicché, in questa seconda edizione, il Maffei assunse una posizione piu morbida sull'argomento, avendo Benedetto XIV, dedicatario dell'opera, nel frattempo pubblicato la famosa enciclica 'Vix pervenit', che condannava proprio la pratica dell'usura. Scrive Franco Venturi: 'Le sue conclusioni, e in questo sta il merito dell'opera sua, non sono più teologiche, ma storiche. L'usura in tutta l'antichità e nel medioevo. era stata giustamente condannata perché riguardava lo sfruttamento da parte dei potenti degli elementi più miserabili della popolazione. Modernamente l'usura è il prestito ad interesse di un capitalista ad un benestante, ed è perciò legittimo, legittimo anzi proprio perché utile e benefico. Egli era apertamente per la civiltà del denaro, dei prestiti ad interesse, conscio com'era della sempre maggiore necessità di tali strumenti nella vita economica moderna' (Settecento Riformatore, I, pp. 122-124). Einaudi, 3604. Kress, 4716. Kress Italian, 254. Mattioli, 2189.
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