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Livres anciens et modernes

Platone

Diuini Platonis Opera omnia Marsilio Ficino interprete. Noua editio, adhibita Graeci codicis collatione a duobus doctissimis viris castigata: cuius collationis ratio ex epistola operi praefixa facile constabit. His accesserunt sex Platonis dialogi, nuper a Sebastiano Conrado tralati, neque vnquam adhuc in hoc volumen recepti

apud Antonium Vincentium, 1557

1500,00 €

Xodo Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1557
Lieu d'édition
Lugduni
Auteur
Platone
Éditeurs
apud Antonium Vincentium
Thème
Cinquecentine
Jaquette
Non
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

In-folio (cm. 34,7 x 22), pp. (16), 667, (33), bella marca tipografica al frontespizio raffigurante una mano con serpente avvolto sul braccio che tiene uno scettro con due rami sui lati e un occhio sulla sommità, testo su due colonne, carattere corsivo romano, iniziali e fregi xilografici ornati. Bella ed affascinante legatura, strettamente coeva, in piena pergamena floscia, nervi passanti e unghiature, titolo manoscritto su tassello cartaceo al dorso, legacci in parte presenti. Leggera mancanza di pergamena al margine superiore dei piatti. Ottimo esemplare, fresco, marginoso ed in affascinante legatura dell'epoca. Bella edizione delle opere di Platone con il commento di Marsilio Ficino, il quale aveva tradotto il grande filosofo appoggiandone la tesi della separazione del corpo dall'anima e considerando la sua filosofia una propedeutica alla fede cristiana. Edizione a cura di Simon Grynaeus il cui nome si ricava dalla prefazione. Simon Grynaeus è stato uno studioso e teologo tedesco della Riforma protestante. Fu compagno di scuola di Melantone a Pforzheim. La sua nomina a rettore di una scuola a Buda non durò a lungo: le sue opinioni suscitarono lo zelo dei domenicani e fu gettato in prigione. Ottenne la libertà su richiesta di magnati ungheresi, visitò Melantone a Wittenberg e nel 1524 divenne professore di greco all'Università di Heidelberg, diventando anche professore di latino dal 1526. Una lettera di elogio di Erasmo gli procurò i buoni uffici di Sir Thomas More. Nel 1534, il duca Ulrico lo chiamò nel Württemberg per sostenere la Riforma locale e per la ricostituzione dell'Università di Tubinga, che realizzò di concerto con Ambrosius Blarer di Costanza. Due anni dopo, partecipò attivamente alla cosiddetta Prima Confessione Elvetica, prese parte anche alle conferenze che sollecitarono l'accettazione da parte della Svizzera della Concordia di Wittenberg. Studioso brillante, teologo mediatore e persona di temperamento amabile, la sua influenza fu grande e saggiamente esercitata. Erasmo e Giovanni Calvino furono tra i suoi corrispondenti. Le sue opere principali furono le versioni latine di Plutarco, Platone, Aristotele e Giovanni Crisostomo, e la cura della prima versione a stampa degli Elementi di Euclide in greco antico.
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