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Livres anciens et modernes

Gobetti, Piero

Felice Casorati pittore

Piero Gobetti Editore,, 1923

1500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italie)

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Détails

Année
1923
Lieu d'édition
Torino,
Auteur
Gobetti, Piero
Pages
pp. [4 bianche] 106 [2], sguardie editoriali in carta diversa, con 48 + [2] tavv. b.n. su c. patinate applicate n.t.; carta vergata di pregio.
Éditeurs
Piero Gobetti Editore,
Format
in 8°,
Edition
Prima edizione nella tiratura di pregio.
Thème
Edizioni Gobetti Arte Cataloghi Monografie Politica
Description
cartonato editoriale con titolo in nero al piatto anteriore,
Premiére Edition
Oui

Description

LIBRO Prima edizione nella tiratura di pregio. Qualche fioritura alle copertina e lievissima brunitura alle carte ma nel complesso ottimo esemplare, appartenente alla tiratura di pregio con legatura in cartonato, impressa su carta vergata. Firma di appartenenza al piatto anteriore. Uscito nell’anno, il 1923, che vide la pubblicazione della sua opera prima «La filosofia politica di Vittorio Alfieri» per la Società Arnaldo Pittavino - dal cui scioglimento sarebbe nata la gloriosa «Piero Gobetti Editore» - insieme a «La frusta teatrale» e a «Dal bolscevismo al fascismo. Note di cultura politica», «Felice Casorati pittore» deve essere considerato come uno dei titoli più significativi dell’intera produzione gobettiana. Non tanto – o non solo – perché questo volume impresso in una tiratura ordinaria e in una di pregio (come l’esemplare qui presentato) con copertina rigida, carta vergata e tavole con riproduzione delle opere dell’artista applicate rappresenta il più importante documento del Gobetti critico d’arte, ma perché esso testimonia l’amicizia e la stima dell’intellettuale torinese nei confronti di una delle figure fondamentali della sua breve, coraggiosa e intensissima esistenza. Uniti in un sodalizio umano e politico fin dalla seconda metà degli anni Dieci, è al più anziano artista novarese – già interno al gruppo antifascista ruotante intorno al gruppo della «Rivoluzione liberale» - che si deve la creazione di uno dei loghi più iconici dell’editoria italiana, ovvero la famosa elaborazione grafica del motto alfieriano «TI MOI SYN DOULOISIN» - “Che ho a che fare io con gli schiavi?” – che dominerà le copertine dei volumi gobettiani quasi ininterrottamente dal 1924. Celebrato da Gobetti in questa monografia come grande innovatore rispetto alla cultura artistica del tempo, e al giovane amico prematuramente scomparso nel febbraio del 1916 a Parigi dopo aver patito, nella natia Torino, l’oppressione e le feroci violenze fasciste che, nel 1961, Casorati sarebbe tornato, tratteggiando il suo esile e composto profilo in un celebre ritratto realizzato per l’allora nascente Centro Studi Gobetti.
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