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Livres anciens et modernes

BOCCACCIO Giovanni

GENEALOGIAE IOANNIS BOCCATII: CUM DEMONSTRATIONIBUS IN FORMIS ARBORUM DESIGNATIS. - Eiusdem de montibus et syluis. de fontibus: lacubus: & fluminibus. Ac etiam de stagnis & paludibus: necnon & de maribus: seu diuersis maris nominibus.

per Augustinum de Zannis de Portesio,, 1511

2200,00 €

Malavasi Libreria Antiquaria

(Milano, Italie)
Fermé jusqu'au 31 août 2025.

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Détails

Année
1511
Lieu d'édition
Venetiis,
Auteur
BOCCACCIO Giovanni
Éditeurs
per Augustinum de Zannis de Portesio,
Thème
LETTERATURA ITALIA 1300, BOCCACCIO ILLUSTRATO 1500

Description

In-4 p. (mm. 290x209), piena pergamena antica, 162 cc.num. compreso il frontespizio stampato in rosso, grande marca tipografica silografata che raffigura S. Bartolomeo con coltello in mano e, sullo sfondo, paesaggio con albero e case merlate. Testo ornato da graziosi capilettera figurati e 13 tavole a piena pagina nel testo che rappresentano gli alberi genealogici delle divinità pagane, tutto inc. su legno. Al colophon: Impressamq(ue) diligentissimae Venetiis per Augustinum de Zannis de Portesio Anno M.D.XI. Die uero. xv. mensis nouembris. Cfr. Brunet,I,986 - Graesse,I,445 - Bacchi della Lega, p. 16.De genealogiis deorum gentilium (Genealogie degli dei gentili) è un trattato latino di mitologia, in quindici libri, di Giovanni Boccaccio (1313-1375). La prima redazione fu scritta tra il 1347 e il 1360, per invito di Ugo IV da Lusignano, re di Cipro e di Gerusalemme, e riveduta e ampliata dallautore dopo la morte di Ugo, avvenuta nel 1359. E un vasto repertorio nel quale il Boccaccio si propose di illustrare con filologico rigore le notizie concernenti la paternità e le discendenze degli dei greci e romani e di fissare esattamente il contenuto dei moltissimi miti classici... (Cfr. Diz. Opere Bompiani,III, p. 554). Il trattato fornì per parecchi secoli un prezioso sussidio agli studiosi della poesia e dell'arte antica e godette, come tale, di una lunga e vasta fortuna. Per il lettore moderno sono importanti specialmente i due ultimi libri, di contenuto più personale e di intonazione vivacemente polemica. Il XIV spiega che cosa sia la poesia e la difende contro i suoi detrattori: poesia è un certo fervore di immaginare ed esprimere le cose immaginate in forma alta e squisita; è ispirazione che viene da Dio ed è anima del mondo, perché essa arma e stimola gli eroi, descrive cielo terra e mari, inghirlanda le vergini, rianima i fiacchi e modera gli audaci, perseguita i rei ed esalta i virtuosi..Nel XV libro lA. si difende contro l'accusa d'aver rivolto la sua attenzione a una materia frivola e vana: proprio per merito delle sue ricerche, si rivelerà in tutta la sua grandezza la sapienza degli antichi poeti.. Accanto agli antichi, esalta gli scritti dei moderni letterati e poeti, in particolare di Dante e del Petrarca; e si vanta d'aver accresciuto il patrimonio della cultura classica, introducendo per primo nell'Occidente la conoscenza diretta degli autori greci (così Diz. Biograf. Italiani).Timbro nobiliare al frontespizio; restauro allultima c., 2 cc. con uniformi arrossature, lievi fioriture su 4 cc. (compresa una tavola), altrimenti fresco esemplare..
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