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Livres anciens et modernes

Pope Alexander, Benini Giovanni Vincenzo

I Principj del gusto ossia Saggio sulla Critica di Alessandro Pope, Recato all’italiana poesia e corredato d’un discorso critico e di note da Creofilo Sminteo P. A.

Impresso nel Seminario di Padova,, 1792

220,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italie)

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Détails

Année
1792
Lieu d'édition
(Padova),
Auteur
Pope Alexander, Benini Giovanni Vincenzo
Éditeurs
Impresso nel Seminario di Padova,
Thème
NEOCLASSICISMO PRIME EDIZIONI SLOVENIA KOPAR CAPODISTRIA

Description

In 12°; XVI, 86, (2) pp. Legatura coeva in piena pergamena. Qualche difetto e piccola mancanza al margine esterno del piatto anteriore. Una traccia di sporco al piatto anteriore ed alle prime quattro e delle ultime 5 carte (compresa carta di sguardia), nel margine basso bianco, lontano dal testo. Per il resto esemplare in buone condizioni di conservazione, stampato su carta forte di ottima qualità. Testatine in ogni pagina e finalini xilografici alla fine di ogni capitolo. Bel ritratto di Pope al frontespizio. Prima non comune edizione di questa traduzione di questo importante scritto estetico del grande poeta inglese, Alexander Pope (Londra, 21 maggio 1688 – Twickenham, 30 maggio 1744), la primissima edizione italiana di quest’opera uscì nel 1758 e si avvaleva della traduzione di Gasparo Gozzi. L’autore della traduzione è il noto medico e poeta arcade originario di Capodistria in Slovenia, l’odierna Kopar, Giovanni Vincenzo Benini. Il “Saggio sulla Critica” di Alexander Pope, pubblicato nel 1711, è un’opera fondamentale della letteratura inglese che segna la transizione verso il neoclassicismo. Scritto in forma di epistola, il saggio offre riflessioni sulla natura della poesia e sul ruolo della critica letteraria. Attraverso un linguaggio elegante e incisivo, Pope esplora principi estetici e morali, sostenendo l’importanza dell’armonia tra forma e contenuto. L’opera è conosciuta per il celebre verso: “Il buon senso è il fondamento della poesia”, che riassume l’approccio razionale e misurato di Pope alla scrittura. Il saggio affronta anche la questione dell’imitazione, sottolineando che i grandi autori dovrebbero trarre ispirazione dai classici, piuttosto che seguirne ciecamente i modelli. Attraverso una serie di maximes e osservazioni acuminate, Pope guida i lettori in una riflessione critica sulla letteratura, affermando il suo posto come uno dei maggiori esponenti della poesia e della critica del suo tempo. L’eco delle sue idee continua a influenzare la critica letteraria fino ad oggi. Giovanni Vincenzo Benini, nato a Capodistria nel 1744, è noto sia come medico che come poeta, e si distinse nel panorama culturale del XVIII secolo. Laureatosi in medicina, Benini esercitò con passione la professione medica, guadagnandosi la reputazione di esperto e rispettato nella sua comunità. Oltre alla carriera scientifica, coltivò un profondo amore per la poesia, che lo portò a diventare un esponente della poesia arcadica, adottando lo pseudonimo di Creofilo Sminteo. Sotto questo nome, Benini scrisse varie opere poetiche caratterizzate da uno stile elegante e da tematiche classiche, spesso ispirandosi alla natura e agli ideali bucolici tipici dell’Arcadia. Le sue poesie riflettono una fusione tra erudizione e genuina sensibilità, facendo di lui una figura di spicco tra i poeti del suo tempo. Fu autore di diverse prime edizioni italiane di opere di Pope del quale fu un grande estimatore. Benini morì nel 1814. Rif. Bibl.: IT\ICCU\VIAE\002931.
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