Il grande statista.

107 p. ; 18 x 11 cm. Pegaso teatrale, 29. Rappresentato nel 1958 al Festival d'Edimburgo e ripreso più volte con successo anche in Italia, Il grande statista offre agli appassionati di Eliot, e a ogni lettore colto, l'occasione di verificare il contributo non comune di idee e di opere che il poeta inglese ha dato al teatro contemporaneo. Sono passati quasi trent'anni dall'apparizione di Assassinio nella cattedrale; in questo arco di tempo, che ha visto la lenta elaborazione di altre quattro opere per la scena, la ricerca eliotiana verso un nuovo modo di espressione drammatica si è chiarita e arricchita, prendendo direzioni anche inconsuete, senza tuttavia abbandonare mai il dichiarato proposito di trasformare " una forma di intrattenimento in una forma d'arte". Il grande statista è l'ultimo frutto di tale ricerca, e per certi versi uno dei più equilibrati. Intorno alla figura del protagonista — un anziano uomo di stato ritiratosi dalla vita politica attiva — Eliot traccia una serie di rapporti illuminanti; i temi proposti, dalla responsabilità individuale alle possibilità di comunicazione e d'amore, trovano una forma perfettamente distesa e articolata, in cui all'attenuazione lirica corrisponde una forse definitiva conquista del common speech. il linguaggio della conversazione quotidiana. Prolungamento di un'attività poetica tra le maggiori del nostro secolo, Il grande statista costituisce, insieme ai drammi che l'hanno preceduto, una proposta che dal suo stesso isolamento nell'esperienza letteraria contemporanea trae altri motivi di interesse. Titolo originale dell'opera: «The elder statesman». Traduzione di Desideria Pasolini Dell'Onda. Brossura editoriale, copertina illustrata (b/n) in cartoncino flessibile colorato e plastificato lucido. Qualche leggero segno del tempo alla coperta per il resto esemplare in buono stato. Codice libreria 4493.