Il movimento operaio lombardo tra spontaneità e organizzazione (1860-1890).

412 p. ; 21 x 13 cm. Studi e ricerche, 7. Trent'anni di storia del movimento operaio lombardo sono ricostruiti con rigore obbiettivo ma anche con partecipazione attenta al significato e al valore delle lotte del lavoro prima della nascita ufficiale del Partito Socialista. Il discorso si sviluppa attorno ai due poli della questione sociale: l'uno che trae origine e spinta dall'azione rivendicativa e dalla crescita autonoma del proletariato di fabbrica; l'altro che è espressione diretta dell'esigenza di realizzare organizzazioni di classe. Si delinea nell'opera il volto di un'epoca nella quale sono elaborate e sperimentate dal proletariato nuove forme di presenza civile e sociale e di lotta: dalle proteste tumultuarie alle associazioni assistenziali e di mutuo soccorso e alle fratellanze artigiane, cui si affiancano via via gli scioperi di categoria, le società d'arti e mestieri, le unioni sindacali, le leghe di resistenza, i circoli e i partiti politici di sinistra. In questo quadro, costellato di fermenti innovativi e di progressi, coloro che hanno come unica ricchezza le loro braccia si avviano a divenire, spezzato il predominio padronale, i protagonisti del proprio destino. Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile di colore bianco patinato lucido. Qualche segno del tempo al dorso della coperta, per il resto libro integro. Codice libreria 9954.