Livres anciens et modernes
GUARINI, Giovanni Battista (1538-1612)
Il segretario dialogo [...] nel quale non sol si tratta dell'ufficio del Segretario, et del modo del compor Lettere, ma sono sparsi infiniti concetti alla Retorica, Loica, & alle Morali pertinenti
Roberto Meietti, 1594
650,00 €
Govi Libreria Antiquaria
(Modena, Italie)
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Détails
Description
Adams, G-1432; Basso, p. 341; Edit 16, CNCE 21967; Quondam, p. 199.
FIRST EDITION. The dedication to Cardinal Ascanio Colonna is signed by the author and dated Venice, November 1, 1594. Guarini's treatise was the first of its kind in form of a dialogue. The interlocutors are: Girolamo Zeno, Sebastiano Veniero, Giacopo Contarini, and Francesco Morosini. Guarini not only discusses topics related to the position of a secretary and the art of letter writing, but also treats subjects of philosophical interest, especially concerning the theory of knowledge (cf. L. Matt, Teoria e prassi nell'epistolografia italiana tra Cinquecento e primo Seicento, Roma, 2005, pp. 39-40).
“Le fait d'avoir choisi un dialogue est un signe de sa volonté de s'insérer dans une tradition de littérature philosophique, de définition et théorisation, de volonté de précision plus que de divertissement et de plaisir“ (C. Cavallini, L'art du secrétaire dans l'oeuvre de Battista Guarini, in: “ ‘Il segretario è come un angelo'. Trattati, raccolte epistolari, vite paradigmatiche, ovvero come essere un buon segretario nel Rinascimento. Atti del Convegno Internazionale di Studio, Verona, 15-27 maggio, 2006”, R. Gorris Camos, ed., Fasano, 2008, p. 96).
“Tra la fine degli anni ottanta e il primo decennio del Seicento appaiono sul mercato editoriale numerosi libri di lettere per segretari, con tre formule diversificate: alcuni stampatori e autori preferiscono continuare sulla traccia del Sansovino, facendo convivere il trattato con l'antologia epistolare (Capaccio, Zucchi, Costo); altri, con tono polemico, puntano sul solo trattato (Ingegneri); altri ancora preferiscono affidare al dialogo il discorso sull' ‘ufficio del segretario et del modo di compor lettere' (Battista Guarini). L'arco cronologico di questo interesse teorico e pratico si estende tra il 1589, anno in cui esce la prima edizione del Segretario di Giulio Capaccio, e il 1613-1614, anni delle ultime riedizioni dell'Ingegneri e di Zucchi. Per quanto le formule editoriali siano diverse, ad accomunare queste opere c'è ancora la ricerca di un confronto tra la tradizione cinquecentesca dell'ars epistolandi e le nuove necessità del segretario, nei suoi complessi rapporti con il potere” (L. Braida, Libri di lettere. Le raccolte epistolari del Cinquecento tra inquietudini religiose e “buon volgare”, Bari, 2009, p. 245).
“Non vi è dubbio però che proprio in questo periodo il solco fra l'idealismo dei letterati e la realtà ‘effettuale' si approfondisca sempre più, specie in concomitanza con l'irrigidimento delle istituzioni politiche e religiose segnalato dagli storici nell'ultimo trentennio del secolo. Sicché, se si esaminano altri trattati si può riscontrare che l'aspirazione a definire platonicamente l'idea, la ‘nobil forma del segretario', come si esprime per l'appunto il Tasso in un sonetto in lode dell'Ingegneri, viene sostituita da un metodo analitico di ispirazione aristotelica che, delimitando rigorosamente gli spazi delle singole discipline, assegna a ciascuna di esse oggetti, finalità e strumenti differenziati, ai quali risultano subordinate anche le diverse attività intellettuali. Una riflessione di questo tipo, che finisce per porre di nuovo l'accento sulle competenze esclusivamente retoriche, si può cogliere nel Segretario di Battista Guarini, pubblicato nel 1594. L'esperienza umana dell'autore del Pastor fido ci riporta ancora una volta al mondo della Ferrara estense: il suo ingresso a corte risaliva infatti, come per il Tasso, all'epoca in cui il Pigna, accentrando in sé tutti i poteri, ne rappresentava la figura dominante; e proprio alla ‘ambizione' e ‘cupidità' di questi il Guarini attribuiva le difficoltà sperimentate nel conseguire una collocazione professionale soddisfacente. Finalmente nel 1585 egli fu nominato segretario di Alfonso II, ma si licenziò di lì a tre anni