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Livres anciens et modernes

Pasolini, Pier Paolo, Traduce Plauto [Plautus, Plaute]

Il Vantone [Miles gloriosus]. Versione di Pier Paolo Pasolini

Garzanti,, 1963

75,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italie)

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Détails

Année
1963
Lieu d'édition
Milano,
Auteur
Pasolini, Pier Paolo, Traduce Plauto [Plautus, Plaute]
Pages
pp. 151 [5], oltre a [4] carte fuori testo in carta diversa con riproduzioni fotografiche di antiche statue ispirate ai personaggi della commedia.
Série
Collana «Serie Umoristica»,
Éditeurs
Garzanti,
Format
in 16°,
Edition
Edizione originale.
Thème
Dialettali e Storia Locale Poesia Italiana del '900 Letteratura, Antica Cinema Teatro etc.
Description
tela beige stampata in marrone; sovracoperta con elaborazione grafica virata sui toni del giallo; al risguardo testo dell'autore;
Premiére Edition
Oui

Description

LIBRO Edizione originale. Ottimo esemplare, fresco e pulito, senza difetti da segnalare. Conserva l’acetato protettivo in eccellenti condizioni. La preziosa traduzione di Pasolini, a tutt’oggi in commercio, costituisce un incrocio unico di poesia in romanesco, opera teatrale e recupero di un classico latino nel Novecento. -- «Pier Paolo Pasolini tradusse il “Miles gloriosus” nel 1963, in tre settimane, su richiesta di Vittorio Gassman che aveva progettato di portare in scena il testo di Plauto. L’allestimento non venne realizzato, ma quella traduzione venne pubblicata in volume alla fine dello stesso anno, suscitando le immancabili discussioni e polemiche. Nel misurarsi con la lingua di Plauto (o meglio, nel ritrovarne l’anima e nel ridarle vita), la scelta del traduttore fu duplice. In primo luogo, l’uso del romanesco: utilizzando con sapienza “un italiano tra Belli e Molière”, scrive Umberto Todini nella presentazione all’edizione “Garzanti Elefanti” del 2008, Pasolini è riuscito “a mimare la pulsione vitale, liberatoria, anti egemonica, culturale o teatrale che sia”, dell’originale. Strettamente legato a questa opzione linguistica, è il richiamo all’avanspettacolo: l’unica possibilità, secondo Pasolini, per recuperare “qualcosa di vagamente analogo al teatro di Plauto, di così sanguignamente plebeo, capace di dar luogo a uno scambio altrettanto intenso, ammiccante e dialogante, tra testo e pubblico”» (si cita dal testo promozionale dell’edizione contemporanea Garzanti).
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