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Livres anciens et modernes

Debord, Guy

In girum imus nocte et consumimur igni

Mondadori, 1998

30,00 €

Salvalibro Snc

(Foligno, Italie)

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Détails

Année
1998
ISBN
9788804442349
Lieu d'édition
Milano
Auteur
Debord, Guy
Pages
82
Éditeurs
Mondadori
Format
18 cm
Thème
Description
paperback
Etat de conservation
En bonne condition
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Ancien

Description

Prima edizione italiana. Collana "Oscar Mondadori Original", 14 - Brossura editoriale con bandelle, 82 pagine. Traduzione di Donata Feroldi. In copertina e al retro due disegni a colori di Gianluca Lerici, in arte Professor Bad Trip. Esemplare in ottime condizioni, probabilmente mai letto, di un'edizione non comune -- Eminenza grigia del pensiero più rivoluzionario del secondo Novecento, Guy Debord ha sferrato l'attacco al Sistema nel suo libro a tesi "La società dello Spettacolo" (1967), che da subito si è imposto come bibbia della cultura non omologata e del rifiuto di un presente che domina l'uomo e nega la sua autenticità. Debord identifica con lo Spettacolo una forma di aggressione all'umano da parte di un'economia che, affrancatasi dai bisogni dell'uomo, è divenuta indipendente - una macchina che si perpetua automaticamente a scapito della vita, deprivandola di passioni e di virtù e facendola precipitare in un informe ammasso di rapporti mediati da "immagini". È l'immagine, infatti, il fulcro di questa congiura planetaria ai danni della vita: un'immagine proteiforme, inorganica, fagocitante, che rovescia i rapporti tra vero e falso e precipita l'uomo in uno stato di separazione e atomizzazione, annullando ogni possibile comunità. Oscuro profeta capace di una straordinaria intensità di stile e di pensiero, Debord è stato a più riprese interpretato come l'antesignano della critica al dominio dei media e dell'informazione. Come dimostra "In girum imus notte e consumimur igni" (il presente scritto del suo geniale film), Debord è più di tutto questo: è il visionario che ha scagliato l'ultimo anatema contro una società destinata alla morte, il poeta del sogno di vita dell'Ultimo Uomo. 
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