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Livres anciens et modernes

Zeuler Rocha Mello De Almeida Lima, Nicoletta Poo, Teresa Albanese

La dea stanca. Vita di Lina Bo Bardi

Johan & Levi, 2021

38,00 € 40,00 €

Johan & Levi

(Monza, Italie)

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Détails

Année
2021
ISBN
9788860103024
Auteur
Zeuler Rocha Mello De Almeida Lima
Pages
400
Série
Biografie
Éditeurs
Johan & Levi
Format
232×160×26
Thème
Biografie: artisti e personalità dello spettacolo, Singoli architetti e studi di architettura, XX secolo, 1900–1999
Traducteur
Nicoletta Poo, Teresa Albanese
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Neuf

Description

«Gli architetti devono avere un contatto profondo con il vivere, perché il vivere è tutto»: sembra avere già in mente queste parole Lina Bo Bardi quando nel 1946 si imbarca, occhi curiosi e mente aperta, per Rio de Janeiro, lasciandosi alle spalle le rovine di un paese devastato dalla guerra. Porta con sé Achillina, la ragazza sprezzante che sapeva farsi notare sfidando i retaggi e le regole sociali, e Lina Bo, la giovane e tenace professionista che, dopo gli studi a Roma con Marcello Piacentini, a Milano aveva lottato per la propria indipendenza in un mondo di uomini ed era diventata codirettrice di Domus, stimata da Gio Ponti, Bruno Zevi e dal futuro marito Pietro Maria Bardi. Traducendo nel pensiero e nella prassi un’esistenza in continua metamorfosi, è in Brasile che Lina porta a maturazione la sua originale voce di progettista, designer, curatrice e scenografa. I suoi edifici più celebrati – il Museu de Arte de São Paulo, la Casa de Vidro e il centro sesc Pompéia – rispecchiano l’idea di un’architettura che ha come fulcro la collettività, il rapporto con la natura e la tradizione popolare, un’architettura modernissima e anticonvenzionale. In questo ritratto frutto di vent’anni di ricerca, Zeuler R. Lima restituisce la complessità di una donna fuori dagli schemi che ha attraversato le proprie contraddizioni senza timidezze, oscillando tra impulsi rivoluzionari e un’indole inguaribilmente malinconica. L’autore non sottrae mai al racconto della sua vita la sua metà d’ombra, quella che fatalmente si proietta su Lina nella foto sul ponte della nave mentre attraversa l’Atlantico, quasi a illustrare l’epiteto che Valentino Bompiani aveva coniato per lei, “la dea stanca”: una solitaria ribelle la cui eredità intellettuale è oggi viva più che mai.