Livres anciens et modernes
Libero Bigiaretti
LA SCUOLA DEI LADRI
BOMPIANI, 1973
8,99 €
Studio Maglione Maria Luisa
(Napoli, Italie)
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Détails
Description
Generalmente la gente per bene crede che uno diventi ladro perché nasce con quella inclinazione. Non suppone che ci si possa arrivare da un'altra strada: per invidia, ad esempio, per rabbia, per dispetto di qualcuno o per desiderio di qualche cosa.
Libero Bigiaretti (Matelica, 16 maggio 1905 – Roma, 3 maggio 1993) è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano. Testimone attendibile del proprio tempo se non altro perché ha saputo raccontare con ammirevole sincerità i vizi e le virtù della borghesia italiana tra fascismo guerra e dopoguerra. La sua si può definire "ribellione estetica" contro il dannunzianesimo e la retorica fascista con la quale voleva raggiungere l'obbiettivo, in buona parte riuscito, di illuminare zone buie delle coscienze, dove nascono i mali degli uomini contemporanei: incomprensione, falsità, ipocrisia, alienazione, disamore. In questo senso si può ritenere "scrittore ideologico" e critico non troppo indulgente verso i protagonisti uomini dei suoi romanzi, spesso vittime di compromessi e cedimenti, a differenza delle donne, più positive e propositive. Ancora meno accomodante è verso la figura dell'intellettuale che, secondo lo scrittore, può ottenere la salvezza nella volontà di vivere e analizzando la crisi della società in cui vive o crede di vivere rinunciando, con un bagno d'umiltà, a missioni profetiche.
I romanzi e racconti di Bigiaretti puntano a una sottile analisi dei sentimenti e nelle ultime opere egli ha saputo anche affrontare il tema della funzione dell'intellettuale nella società moderna con serio impegno morale che, insieme a l'umiltà e al suo senso innato all'autocritica, sono riuscite a salvarlo dalla "fossa comune degli scrittori dimenticati".
Descrizione bibliografica
Titolo: La scuola dei ladri: romanzo
Autore: Libero Bigiaretti
Editore: Milano: Bompiani, 1973
Lunghezza: 105 pagine; 19 cm
Collana: Volume 18 di I Piccoli delfini
Soggetti: Letteratura italiana, Narrativa, Romanzi, Bozzetti Popolareschi, Marxismo, Arsenio Lupin
Parole e frasi comuni
accorgersi allora amici Amleto anch'io aspettare avesse avrebbe avrei bambino Baratti buona c'era caffè capo casa cercare certo Cesaretto chiac chiamava Colosseo colpo coprifuoco credo dava davvero desiderio detto diceva difatti dire discorsi dissi diventare donna dormire Elio erano eravamo faccia faceva fare fascista fece figlio Filiberti finestra Fiumicino Francesco Francesco Baratti gente geva gioco giorno guardava Irma Ladispoli lasciato Leontina Leopolda letto Libero Bigiaretti Linda Madonna dei Monti madre magari mamma mano Mara mattina mente Metelia metteva mise moglie momento Nelly nuovo occhi padre Paolo papà pareva parlare parole passato paura pensavo pensiero piaceva piangere poteva prendere preso proprio provavo racconto ragazza rispose romanaccio Rosetta s'era Sabotino sapeva sarebbe sarei scuola dei ladri sembrava sentiva sera sigarette soldi soltanto spalle stanza stare stava stra strada stupida Tommaso landolfi tornare troppo trovare vedere vestito viso voglia volevo Walter zio Decio