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Livres anciens et modernes

Doni Anton Francesco

La Seconda Libraria del Doni. Al Signor Ferrante Caraffa. Ristampata nuovamente con giunta de molti Libri

per Francesco Marcolini, 1555

450,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1555
Lieu d'édition
in Vinegia
Auteur
Doni Anton Francesco
Éditeurs
per Francesco Marcolini
Thème
Letteratura italiana, Bibliografia, Cinquecentine veneziane
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

In-8° antico (145x97mm), pp. 167, (9) di indici (con registro al colophon), legatura antica in p. pergamena rigida con titolo manoscritto anticamente al dorso. Marca editoriale raffigurante la Verità inseguita dalla Menzogna salvata dal Tempo. Dedica a Ferrante Caraffa. Cartiglio col motto 'Veritas filia temporis'. Iniziali e fregi silografici. Una firma antica. Ex-libris moderno. Arrossature, aloni alle prime cc. Buon esemplare. Seconda edizione. 'Gli anni veneziani registrano la massima produttività del Doni: tra il 1550 e il 1554 uscirono presso Giolito e Marcolini le sue opere maggiori ed egli condusse una vita passabilmente tranquilla, frequentando a Noale la villa del Morosini, mecenate dell'Accademia. L'esordio nel 1550, presso Giolito, fu con un libro 'compromettente', La libraria, che il Lando nella Sferza definisce 'gran fallo' (Bramanti). Le due edizioni del 1550 contengono la prima parte, repertorio bibliografico dei testi in volgare a stampa; le edizioni del 1551 e del 1555, Marcolini, La seconda libraria, riguardano le opere manoscritte di nutti i cicalatori che io ho veduto a penna e che me n'è venuto cognizione' (proemio); ambedue le parti ricompaiono presso Giolito nel 1557 e nel 1558, poi nel 1577 e, presso il Salicato, nel 1580. Come nota Bramanti, che nel 1972 ha curato l'edizione moderna dell'opera, l'asistematicità della Seconda libraria conferma l'ispirazione informale e momentanea anche della Prima, in cui il criterio di ordinamento alfabetico annulla ogni classificazione di merito e il realismo del metodo fa di questo primo tentativo di storia letteraria (Getto) un libro 'aperto' ad una collaborazione ideale con i lettori fin nella sua stessa veste editoriale. Da notare che il Foscolo riteneva la Libraria un esempio di letteratura periodica, benché definisse il Doni ignorante e arrogante.' (Giovanna Romei in D.B.I., XLI, 1992). Ricottini-Marsili, n. 45. Casali, n. 107. Marcolini, pp. 191-202 e 261: '. le Librarie sono l'opera più singolare e la più utile uscita dalla penna feconda e bizzarra del Doni. Se il pensiero non è originale (rif. Alla Bibliotheca Universalis del Gesner) è però incontrastabile doversi la preminenza ad esso in Italia per aver posto in atto pratico il concetto di una biblioteca volgare nazionale, e di un giornale letterario'. Gamba, 1373, nota. STC Italian, p. 226. Adams, D-823.
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