Détails
Pages
pp. [6] XVIII 498 [2]; pp. [6] 596 [2].
Série
collana «Biblioteca nazionale»,
Éditeurs
Successori Le Monnier,
Edition
Edizione originale.
Thème
Narrativa Italiana dell' 800Garibaldi e Risorgimento
Description
rilegato in cartonato verde marmorizzato, dorso verde scuro con titoli oro,
Description
LIBROEdizione originale.Esemplare in stato più che buono, rilegato. Cartonato con segni d’usura, in particolare alla testa e al piede del dorso del primo volume; timbro e firma di possesso alla prima carta di entrambi i volumi; scritta a matita al lato interno del piatto posteriore del secondo volume; carte fiorite, tagli normalmente bruniti; copia smarginata. Capolavoro di Nievo, pubblicato postumo, e con il titolo che verrà poi volto in «Confessioni di un italiano». Il romanzo, uno dei più importanti della nostra letteratura e «l’unico romanzo italiano dell’Ottocento dotato d’un fascino romanzesco paragonabile a quello che si ritrova con tanta abbondanza nelle letterature straniere», secondo la bella chiosa di Italo Calvino, venne scritto in soli otto mesi tra il 1857 e il 1858. Con Nievo ancora in vita, però, furono numerosi gli editori che ne rifiutarono la pubblicazione, data la lunghezza del testo e dato soprattutto il suo peso politico. In seguito alla precoce morte dell’autore, la pubblicazione dell’opera nella prestigiosa «Biblioteca nazionale» Le Monnier si deve alle cure e alla determinazione della poetessa Erminia Fuà Fusinato, moglie di Arnaldo Fusinato, che firma anche la lunga poesia che precede il testo, dedicata alla memoria del giovane Nievo. A precedere i testi, i «Cenni biografici d’Ippolito Nievo» firmati «gli editori». -- Fuà Fusinato, secondo una prassi diffusa al tempo, non si limitò a correggere errori grammaticali e refusi, ma introdusse anche «rimaneggiamenti di natura lessicale, grammaticale e sintattica, nonché sostituzioni di parole che le parvero eccessivamente realistiche o audaci» (Gorra, 1981, p. 1075). E non diversa sorte toccò al testo uscito nella seconda edizione del 1899 presso Treves, curato da Dino Mantovani: persuaso che il romanzo fosse «un portento di furia creatrice» steso di getto da Nievo senza successive revisioni, intervenne pesantemente rimaneggiando il testo. Gli interventi indebiti della Fuà Fusinato e di Mantovani vennero rilevati da Ferdinando Palazzi nell’appendice del romanzo di Nievo uscito per i Treves nel 1931: l’editore, pur ripristinando il titolo originario “Confessioni di un Italiano”, non mancò a sua volta di introdurre modifiche non secondarie, come il mutamento in -o della prima singolare dell’imperfetto, laddove il manoscritto recava regolarmente -a. Solo nel 1952, con l’edizione Ricciardi curata da Sergio Romagnoli attenendosi fedelmente al manoscritto, fu possibile leggere il romanzo nella sua veste linguistica originale. L’edizione Ricciardi fece scuola e ad essa si uniformarono anche le successive, essendo poi migliorata solo da quella di Marcella Gorra, assidua studiosa di Nievo e curatrice del Meridiano dedicato alle “Confessioni”. -- A proposito dei rapporti tra la «trilogia degli antenati» e le «Confessioni» avrà a scrivere Italo Calvino: «Un episodio del mio primo romanzo “I sentieri dei nidi di ragno” s’ispira all’incontro di Carlino e di Spaccafumo. Una vaga atmosfera del castello di Fratta è evocata nel “Visconte dimezzato”. E “Il Barone rampante” ricalca il romanzo di Nievo nell’arco di una vita che copre lo stesso periodo storico tra Sette e Ottocento e gli stessi ambienti sociali; per di più, il personaggio femminile ha per modello la Pisana».Bibl.: Romagnoli (cur.), Nievo: Opere (Ricciardi 1952); Gorra (cur.), Nievo: Confessioni (Meridiani 1981); Nozzoli, Immagini di Nievo nel Novecento (Modena 1995)