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Livres anciens et modernes

Nievo, Ippolito

Le confessioni di un ottuagenario [i.e. di un italiano] di Ippolito Nievo

Successori Le Monnier,, 1867

700,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italie)

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Détails

Année
1867
Lieu d'édition
Firenze,
Auteur
Nievo, Ippolito
Pages
pp. [6] XVIII 498 [2]; pp. [6] 596 [2].
Volume
2 voll.,
Série
collana «Biblioteca nazionale»,
Éditeurs
Successori Le Monnier,
Format
in 16°,
Edition
Edizione originale.
Thème
Narrativa Italiana dell' 800 Garibaldi e Risorgimento
Description
rilegato in cartonato verde marmorizzato, dorso verde scuro con titoli oro,
Premiére Edition
Oui

Description

LIBRO Edizione originale. Esemplare in stato più che buono, rilegato. Cartonato con segni d’usura, in particolare alla testa e al piede del dorso del primo volume; timbro e firma di possesso alla prima carta di entrambi i volumi; scritta a matita al lato interno del piatto posteriore del secondo volume; carte fiorite, tagli normalmente bruniti; copia smarginata. Capolavoro di Nievo, pubblicato postumo, e con il titolo che verrà poi volto in «Confessioni di un italiano». Il romanzo, uno dei più importanti della nostra letteratura e «l’unico romanzo italiano dell’Ottocento dotato d’un fascino romanzesco paragonabile a quello che si ritrova con tanta abbondanza nelle letterature straniere», secondo la bella chiosa di Italo Calvino, venne scritto in soli otto mesi tra il 1857 e il 1858. Con Nievo ancora in vita, però, furono numerosi gli editori che ne rifiutarono la pubblicazione, data la lunghezza del testo e dato soprattutto il suo peso politico. In seguito alla precoce morte dell’autore, la pubblicazione dell’opera nella prestigiosa «Biblioteca nazionale» Le Monnier si deve alle cure e alla determinazione della poetessa Erminia Fuà Fusinato, moglie di Arnaldo Fusinato, che firma anche la lunga poesia che precede il testo, dedicata alla memoria del giovane Nievo. A precedere i testi, i «Cenni biografici d’Ippolito Nievo» firmati «gli editori». -- Fuà Fusinato, secondo una prassi diffusa al tempo, non si limitò a correggere errori grammaticali e refusi, ma introdusse anche «rimaneggiamenti di natura lessicale, grammaticale e sintattica, nonché sostituzioni di parole che le parvero eccessivamente realistiche o audaci» (Gorra, 1981, p. 1075). E non diversa sorte toccò al testo uscito nella seconda edizione del 1899 presso Treves, curato da Dino Mantovani: persuaso che il romanzo fosse «un portento di furia creatrice» steso di getto da Nievo senza successive revisioni, intervenne pesantemente rimaneggiando il testo. Gli interventi indebiti della Fuà Fusinato e di Mantovani vennero rilevati da Ferdinando Palazzi nell’appendice del romanzo di Nievo uscito per i Treves nel 1931: l’editore, pur ripristinando il titolo originario “Confessioni di un Italiano”, non mancò a sua volta di introdurre modifiche non secondarie, come il mutamento in -o della prima singolare dell’imperfetto, laddove il manoscritto recava regolarmente -a. Solo nel 1952, con l’edizione Ricciardi curata da Sergio Romagnoli attenendosi fedelmente al manoscritto, fu possibile leggere il romanzo nella sua veste linguistica originale. L’edizione Ricciardi fece scuola e ad essa si uniformarono anche le successive, essendo poi migliorata solo da quella di Marcella Gorra, assidua studiosa di Nievo e curatrice del Meridiano dedicato alle “Confessioni”. -- A proposito dei rapporti tra la «trilogia degli antenati» e le «Confessioni» avrà a scrivere Italo Calvino: «Un episodio del mio primo romanzo “I sentieri dei nidi di ragno” s’ispira all’incontro di Carlino e di Spaccafumo. Una vaga atmosfera del castello di Fratta è evocata nel “Visconte dimezzato”. E “Il Barone rampante” ricalca il romanzo di Nievo nell’arco di una vita che copre lo stesso periodo storico tra Sette e Ottocento e gli stessi ambienti sociali; per di più, il personaggio femminile ha per modello la Pisana». Bibl.: Romagnoli (cur.), Nievo: Opere (Ricciardi 1952); Gorra (cur.), Nievo: Confessioni (Meridiani 1981); Nozzoli, Immagini di Nievo nel Novecento (Modena 1995)
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