Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Livres anciens et modernes

Enrico De Boccard, Gianfranco De Turris, Rosanna Romanisio Amerio, Alberto Romano

Le donne non ci vogliono più bene

Solfanelli, 2022

pas disponible

Tabula Fati - Solfanelli (Chieti, Italie)

Demander plus d'informations
pas disponible

Mode de Paiement

Détails

Année
2022
ISBN
9788833054315
Auteur
Enrico De Boccard
Pages
320
Série
Pandora (96)
Éditeurs
Solfanelli
Edité par
Gianfranco De Turris, Rosanna Romanisio Amerio
Thème
Narrativa moderna e contemporanea, Racconti
Illustrateur
Alberto Romano
Etat de conservation
Neuf
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Neuf

Description

"Le donne non ci vogliono più bene" (nuovo titolo di "Donne e mitra", 1950, approvato a suo tempo dallo stesso autore) ricrea vividamente la realtà dura e angosciante che pervase l'Italia fra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945: 600 giorni di guerra civile in cui provvisorietà, incertezza e coraggiosi idealismi convivevano in modo contrastato e violento. Cinque racconti descrivono, in un affresco impressionista a tinte crude, personaggi ed eventi di quei giorni catturati dalla memoria di Enrico de Boccard, che li visse in prima persona e li raccontò "a caldo" a tre anni dai fatti. I protagonisti, veri simboli dell'avventura disperata di chi si rese conto di aver scelto "la parte sbagliata", con orgoglio, onore e buona fede seguirono la propria strada spesso pagando con la vita. L'atmosfera tratteggiata dai racconti confluisce nel romanzo breve "Fine del diario storico", storia di guerra e amore del tenente L. e della signora Rosamarì; intorno all'illusione del loro impossibile legame sentimentale, una manciata di personaggi dai singolari pseudonimi, tra cui si riconosce lo stresso autore; storie che s'intrecciano nel vorticoso tumulto del senso di sconfitta, accettata in nome di un'idea.