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Livres anciens et modernes

Flournois, Gédéon

Les Entretiens des voyageurs sur la mer : nouvelle édition revue et corrigée avec des figures en taille douce

Isaac Van Der Kloot,, 1740

650,00 €

Xodo Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1740
Lieu d'édition
La Haye
Auteur
Flournois, Gédéon
Éditeurs
Isaac Van Der Kloot,
Thème
Utopia
Jaquette
Non
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

Quattro volumi in 12°, (15 x 9 cm) pp. (4), 352; (4), 335; (4), 324; (4),472, un'antiporta inciso ad ogni volume e 34 tavole incise f.t., belle legature in piena pelle coeva, dorsi a 5 nervi, titoli su tasselli e fregi in oro, ai piatti triplice cornice lineare in oro, tagli rossi. Leggere abrasioni ai piatti delle legature ma nel complesso buon esemplare. L'opera di Gédéon Flournois si presenta come un'impresa letteraria curiosa e difficilmente classificabile. Si struttura come un romanzo composto da molteplici storie intrecciate, che rivela sin da subito un intento polemico marcato e un chiaro orientamento protestante. Secondo quanto affermato dallo stesso autore, i personaggi europei che animano il racconto - danesi, francesi, tedeschi, appartenenti a otto confessioni religiose differenti - non sono figure fittizie, ma uomini realmente esistiti. Il sostrato storico dell'opera, dunque, è ben presente, e si esprime in modo evidente attraverso un linguaggio di forte critica religiosa. Il titolo, Entretiens des voyageurs sur la mer, va inteso in senso letterale: non si tratta di colloqui sul mare come argomento, ma in mare come luogo. Il mare, in questo caso, rappresenta uno spazio ideale di libertà e di tolleranza, sospeso tra le terre e le leggi, dove i protagonisti possono esprimersi senza costrizioni, confrontarsi apertamente e raccontare le proprie esperienze religiose. È proprio questa dimensione extraterritoriale, libera da vincoli istituzionali, a far sì che l'opera sia stata a lungo interpretata come una forma di utopia. Tuttavia, al di là del confronto tra dottrine, l'opera prende progressivamente una direzione chiara: diventa un'apologia del protestantesimo e una critica serrata nei confronti del cattolicesimo romano. Scritta in un momento di grande tensione religiosa ( la prima edizione dell'opera è del 1683)- solo due anni prima della revoca dell'Editto di Nantes (1685) - l'opera riflette il senso di precarietà e di esclusione vissuto dai protestanti francesi. In questo contesto, la nave in mezzo al mare assume un forte valore simbolico: diventa un luogo utopico, al riparo dai vincoli della storia e dalle persecuzioni della realtà. Penke, O. - 'Apprendre à porter sa vue au loin. Hommage à Michèle Duchet, textes réunis par Sylviane Albertan-Coppola', in Studi Francesi, 2010, 161 (LIV:II), pp. 366-367; Barbier II:130. Un viaggio letterario non convenzionale tra fede, storia e utopia
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