Masen'ka

8vo, br. ed. 150pp. ´La nota propensione dei principianti a violare la propria vita privata inserendo sÈ stessi, o un sostituto, nel loro primo romanzo Ë dettata, pi˘ che dall'attrattiva di un tema gi‡ pronto, dal sollievo di sbarazzarsi di sÈ prima di passare a cose miglioriª scrive Nabokov introducendo la traduzione inglese di Masen'ka con l'abituale, ´scintillante alterigiaª (la formula Ë di Citati). Ma di che cosa, in realt‡, deve ´sbarazzarsiª l'autore attraverso Ganin, l'ÈmigrÈ russo che nei primi anni Venti trascina la sua ´insulsa indolenzaª per le strade di Berlino? Il Nabokov appena ventiseienne che dedica il libro alla giovane moglie ha ormai capito che occorre lasciarsi alle spalle ´i flirt di anni passatiª. CosÏ, negli ultimi quattro giorni in cui condivider‡ i pasti con i tragicomici personaggi che popolano la sordida pension della vedova Dorn (un vecchio poeta, due ballerini classici ´leziosi e incipriatiª, una polposa ragazza), mentre aspetta in un'ansia crescente l'arrivo di Masen'ka, la donna che Ë stata il suo primo amore e che oggi Ë la moglie di un altro, Ganin rivivr‡, con intensit‡ lancinante, la stagione trascorsa con lei, da adolescente, nella diletta casa di campagna, sullo sfondo della natura fiabesca della Russia, la terra natÏa per sempre perduta. Intuendo, in qualche modo, che quei quattro giorni, in cui non c'Ë alcuna ´discrepanza fra il corso della vita passata e quello della vita presenteª, rimarranno forse ´i pi˘ belli della sua vitaª.