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Livres anciens et modernes

Guillon De Montléon Aimé (Abbé)

Mémoires pour servir à l'Histoire de la Ville de Lyon pendant la Révolution

Baudouin frères, 1824

80,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1824
Lieu d'édition
Paris
Auteur
Guillon De Montléon Aimé (Abbé)
Éditeurs
Baudouin frères
Thème
Rivoluzione Francese, Lione, Prime edizioni
Jaquette
Non
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

2 voll. in-8° (222x138mm), pp. (8), 464, (1) di errata; (4), 449; cartonatura moderna marmoreggiata a tinta rosa con titoli su tasselli bianchi apposti ai dorsi e segnacoli. Conservate le originali brossure a stampa di colore azzurro, con titolo entro bordura ornata. Etichetta di libreria antiquaria parigina al contropiatto del vol. I. Ripiegata all'antiporta del primo volume, bella carta incisa su acciaio di Lione durante l'assedio del 1793. Sparse bruniture e fioriture. In barbe. Mancano, come molto spesso agli esemplari della presente opera, il terzo volume e le tavole incise. Prima edizione, nell'àmbito della Collection des Mémoires relatifs à la Revolution Française avec des notices sur leurs auteurs, importante pubblicazione a dispense di inedite memorie rivoluzionarie. Documentatissima cronaca dell'assedio cui fu sottoposta Lione nel corso della Rivoluzione e dei principali fatti accaduti nella città francese in quel lasso cronologico, stesa dall'abate Guillon de Montléon, teologo, storico, membro di numerose società accademiche e conservatore della Bibliothèque Mazarin di Parigi, vissuto tra il 1758 e il 1842 (cfr. ABF, I, 492, 432-446). Nel periodo dei torbidi rivoluzionari, Lione riassunse quell'importante ruolo nelle vicende francesi che già aveva occupato nei secoli precedenti, divenendo anche il centro di un'attiva opposizione al Terrore della Convenzione e distinguendosi per moderazione politica con il processo e la condanna di alcuni dei rivoluzionari maggiormente radicali. Nel maggio 1793 avvenne formalmente la rottura tra Lione e la Convenzione, cosa che comportò l'assedio della città e la sua capitolazione dinanzi alle truppe di Kellermann e di Dubois-Crancé, lo scatenarsi di una serie di crude persecuzioni, la condanna a morte di molti degli assediati, e persino il progetto, caldeggiato da Fouché e da Collot d'Herbois, di radere al suolo la città e di cancellarne il nome dall'elenco delle città francesi, disegno che sfumò solo con il crollo del partito hébertista e la successiva caduta di Robespierre. Soltanto l'avvento del dominio napoleonico sulla Francia poté riconciliare la città e pacificarla con il soffocamente del Terrore Bianco cui essa era caduta in preda. Fierro, 684.
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