Livres anciens et modernes
PARMA-CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA
Memoria, e Narrazione riguardanti alla Chiesa de' R.R. Padri della SS.ma Annunciata di Parma. Manoscritto su carta in italiano e latino. [Parma?, ca. 1777]
1800,00 €
Govi Libreria Antiquaria
(Modena, Italie)
Les frais d'expédition corrects sont calculés une fois que l'adresse de livraison a été indiquée lors de la création de la commande. Un ou plusieurs modes de livraison sont disponibles à la discrétion du vendeur : standard, express, economy, in store pick-up.
Conditions d'expédition de la Librairie:
Pour les articles dont le prix est supérieur à 300 euros, il est possible de demander un plan de paiement échelonné à Maremagnum. Le paiement peut être effectué avec Carta del Docente, Carta della cultura giovani e del merito, Public Administration.
Les délais de livraison sont estimés en fonction du temps d'expédition de la librairie et de la livraison par le transporteur. En cas de retenue douanière, des retards de livraison peuvent survenir. Les frais de douane éventuels sont à la charge du destinataire.
Pour plus d'informationsMode de Paiement
- PayPal
- Carte bancaire
- Virement bancaire
-
-
Découvrez comment utiliser
votre Carta del Docente -
Découvrez comment utiliser
votre Carta della cultura giovani e del merito
Détails
Description
Interessante manoscritto, apparentemente inedito, che narra in modo estremamente accurato e dettagliato la storia della fabbrica della chiesa della Santissima Annunziata di Parma, i cui lavori furono cominciati sotto Ottavio Farnese nel 1566 e terminati all'incirca verso il 1650.
La chiesa preesistente, assegnata nel 1445 ai francescani minori osservanti, venne abbattuta nel 1546 in conseguenza della demolizione di tutti gli edifici posti a ridosso o nelle vicinanze delle mura cittadine, decretata per scopi difensivi dal duca Pier Luigi Farnese. I francescani furono quindi temporaneamente accolti presso la parrocchia di San Gervaso e Protaso, che fu poi ceduta loro e trasformata nella nuova chiesa e convento della SS. Annunziata. I lavori della nuova chiesa furono affidati all'architetto Giovanni Battista Fornovo, allievo del Vignola. Contestualmente alla posa della prima pietra, con una bolla del 1566, che è riportata integralmente nel manoscritto, Pio V assegnò i diritti e i beni della nuova chiesa ai frati minori osservanti.
L'autore della lunga relazione riferisce poi delle successive vicende della fabbrica, dal finanziamento dei lavori attraverso elemosine e donazioni al susseguirsi dei guardiani responsabili e dei “fabbricieri” (dell'architetto Domenico Campanino viene riportata una relazione in cui si dice che la chiesa venne coperta con “semplice tetto” nel 1616, “rimanendovi ancora a fare il disegnato volto, e tutto l'esteriore muro”, p. 36), dai cambiamenti ed integrazioni in corso d'opera alle varie vicissitudini storiche come la caduta di parte del tetto provvisorio nel 1626 e l'occupazione del chiostro da parte di truppe francesi (1734) e piemontesi (1742), dal completamento della chiesa prima e del convento in un secondo momento alle varie suppliche presentate di volta in volta per cercare nuovi fondi, dalla descrizione degli interni (inclusi i numerosi preziosi oggetti che furono trasportati dalla vecchia alla nuova chiesa) al resoconto delle spese sostenute per la realizzazione e il mantenimento del complesso monumentale. L'autore riporta inoltre l'iscrizione della lapide celebrativa eretta nel 1726, soffermandosi sul contenuto che viene aspramente criticato per i numerosi errori storici.
L'ultima parte della relazione (pp. 71-74 e carta aggiunta finale), intitolata Altre Memorie aggiunte, riferisce invece dei lavori compiuti fra il 1771 e il 1776. In quell'occasione l'architetto Antonio Brianti progettò un nuovo altare maggiore in marmo policromo con ai fianchi teste d'angeli e ornamenti floreali in bronzo che fu realizzato dallo scultore ticinese Francesco Albertolli. Il Brianti rifece anche la facciata dell'organo e le due cantorie. Il nuovo altare, di cui il manoscritto fornisce anche il dettaglio di tutti i costi, fu scoperto il giorno di Natale del 1776, mentre alcuni mesi prima, il 12 giugno dello stesso anno, il guardiano del convento e ministro provinciale dell'ordine Francesco di Cortemaggiore aveva solennemente deposto una cassetta con le reliquie dei Santi Martiri Vincenzo e Pellegrino; dal momento che la cassetta aveva spazio per altre reliquie, l'autore fornisce istruzioni anche su come aprirla nel caso “dovesse riporsi qualche altra più insigne Reliquia, o Corpo intero d'un Santo, giacché vi si è lasciato un vacuo sufficiente” (p. 73).
L'ultima carta non numerata del manoscritto, aggiunta in fine e vergata da mano differente solo al recto, contiene una sorta di dichiarazione, datata marzo 1777, in cui Francesco Albertolli dichiara di essere stato “testimonio occulare