Détails
Auteur
Onorato Umberto (Lucera 1898–Cassino 1967). Caricaturista E Scen, Ografo.
Thème
Umberto Onorato, Caricature, Nino Taranto, Autografi, Spettacolo
Description
S.d. (anni '50). Tecnica mista: matita di grafite, carboncino, acquerello e tempera. Sagome di carta incollate su foglio di carta, per la successiva pubblicazione ne "Il Travaso". Dimensioni: mm 285x213 (supporto, mm 303x216). Tracce d'uso al solo supporto con piccolo strappo senza perdita. Rara. Umberto Onorato (Lucera 1898–Cassino 1967). Disegnatore, scenografo, giornalista e critico. Caricaturista dal tratto essenziale e ironico, fu vicino al Futurismo per stile ed epoca. Ritrasse con acutezza i grandi dello spettacolo italiano del ’900 – da Totò a Anna Magnani, da Sofia Loren a Nino Taranto – cogliendone l’essenza con pochi tratti. Trasferitosi a Roma, esordì come scenografo nel 1928 nella compagnia di operette Riccioli-Primavera e proseguì, negli anni ’30 e ’40 a inventare costumi e scenografie per rilevanti compagnie italiane di prosa e di rivista, lavorò con artisti come Eduardo e Peppino De Filippo e Totò, con cui condivise anche anno di nascita e di morte. Collaborò con numerosi periodici e quotidiani: Il Dramma, Le grandi firme, Marc’Aurelio, Settebello e Cantachiaro e soprattutto Il Travaso delle idee. Illustrò il libro Modestia a parte… di Ettore Petrolini. Pubblicò un volume contenente diverse sue caricature Pupazzi (1920), Nuovo per queste scene (1931) e Cento pupazzi di teatro (1934). Morì nel 1967 in un incidente stradale, lasciando un’importante eredità visiva sulla scena teatrale italiana. Antonio Eduardo Nino Taranto [Napoli, 1907 – 1986], nato nel popolare quartiere di Forcella, fu uno dei più amati artisti dello spettacolo italiano del Novecento. Esordì tredicenne nel teatro napoletano e si affermò come caratterista nella "canzone in giacca" e nella rivista, dove creò personaggi memorabili come Ciccio Formaggio. Dopo una breve tournée negli Stati Uniti, nel 1933 fu lanciato da Anna Fougez e lavorò con artisti come Wanda Osiris e Titina De Filippo. Fondò una propria compagnia teatrale nel 1955, portando in scena opere di Raffaele Viviani e Samy Fayad. Al cinema recitò in oltre cento film, lavorando con registi come Zampa, Comencini, Soldati, e soprattutto con Totò, di cui fu spalla comica. Attivissimo anche in radio, fu protagonista di varietà e commedie di successo, mentre in TV partecipò a programmi come Canzonissima e Io, Agata e tu. Fu anche autore e interprete di canzoni, vincendo il Festival di Napoli nel 1967. Morì nel 1986; ai suoi funerali, Mario Merola intonò Lusingame, sua celebre canzone. In suo onore sono stati realizzati libri, trasmissioni, una fondazione che ne conserva la memoria. Restano vive la sua voce, la sua comicità raffinata e quella paglietta tagliuzzata diventata simbolo di un’arte scenica intramontabile.