Nummi Antiqui Populorum et Urbium illustrati

In-4° (284x205mm), pp. (54), 610, (1), cartonatura alla rustica coeva con titolo e fregio manoscritti anticamente al dorso. Al frontespizio, stemma calcografico all'Arcivescovo Charles Maurice Le Tellier, dedicatario dell'opera; il blasone del religioso è ripetuto sulla testatina incisa su rame dal Giffart che sormonta la dedicatoria, affiancato da putti, da un leone, da una figura femminile allegorica. Alla dedica fanno seguito un 'Index Caesarum, et Augustarum', un indice dei nomi dei magistrati, dei pretori, dei pontefici, un indice delle cose notabili. Aloni marginali alle prime 2 cc. e alle ultime 20 p. ca., nonché alle ultime cc. bianche, al contropiatto e al piatto posteriori; sparse bruniture e fioriture; nell'insieme, più che discreto esemplare a pieni margini. Edizione originale di questa trattazione sulle monete di Grecia e di Roma antica. L'Hardouin (Quimper, Bretagna,1646-Parigi, 1729), sacerdote gesuita, è noto ancora oggi per le sue teorie sul mondo classico estremamente bizzarre e destituite di fondamento per la loro paradossalità già all'epoca; egli credette che la maggior parte delle opere dell'antichità classica (ad eccezione dei poemi omerici, di Erodoto, di Cicerone, di Plinio il Vecchio, delle 'Georgiche' virgiliane, delle 'Satire' e delle 'Epistole' di Orazio) fossero falsi prodotti nel XIII secolo dai monaci benedettini. Bibliotecario del Collège Louis le Grand dal 1683, fu dapprima editore di classici (tra l'altro di una 'Naturalis Historia' pliniana ad usum Delphini), poi si volse prevalentemente agli studi numismatici. Nonostante l'assurdità delle sue teorie, ampi e di notevole valore furono i suoi apporti alla storia della numismatica. Brunet, VI, 29760. De Backer-Sommervogel, IV, 84-111. Manca al Cicognara, al Graesse e all'Olschki.