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Livres anciens et modernes

Rivista di studi danteschi: Anno XIV - Fascicolo 2 (luglio-dicembre 2014).

Salerno, Roma., 2014

19,50 €

Adige Studio Bibliografico

(Trento, Italie)

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Détails

Année
2014
Série
Pubblicazioni del Centro Pio Rajna. Periodici;
Éditeurs
Salerno, Roma.

Description

Da p. 225 a p. 448, 24 cm, bross. Condizioni : USATO - Stato : Ottimo. Altre note : CONTIENE:\r\nAutore/i articolo: ENRICO MALATO\r\nTitolo articolo: Ricordando Cesare Segre e Jacqueline Risset (con Alberto Varvaro)\r\nL’Autore commemora tre importanti studiosi recentemente scomparsi, a partire da Cesare Segre, cofondatore della “Rivista di Studi danteschi�, sin dal primo numero. Critico severo e attento, ha lasciato tra l’altro un denso volume di “Opera critica�, apparso nei Meridiani della Mondadori nel 2004. Il testo offre molte indicazioni sul lavoro di critico di Segre, e dunque nota Malato, va tenuto nella massima considerazione. Jacqueline Risset è stata invece condirettrice della “Rivista di Studi danteschi� dal 2011. Francesista presso l’Università Roma Tre, la Risset è stata anche italianista e traduttrice, interessandosi in particolar modo alle opere di Dante, la “Divina Commedia� e le “Rime�. L’ultimo ricordo è per Alberto Varvaro, scomparso improvvisamente, lasciando un vivo ricordo delle proprie qualità umane ed intellettuali.\r\nAutore/i articolo: CHIARA CAPPUCCIO\r\nTitolo articolo: Geografia liturgica, paesaggi morali e spazi sonori: la quinta cornice del “Purgatorio�\r\nLa studiosa parte dalla constatazione che la letteratura critica si è tradizionalmente preoccupata di ricostruire la cultura musicale di Dante. Nel saggio, però, si vuole andare oltre, studiando le modalità compositive attraverso le quali Dante è riuscito a trasformare il poema in un’opera ricchissima di cultura musicale, in cui il lessico musicale trasforma l’azione narrativa in un’azione drammatico-musicale di tipo liturgico. Tra le tre cantiche, nota la studiosa, il Purgatorio è quella musicale per eccellenza, quella in cui trionfa la monodia liturgica. Del resto, non a caso nel secondo canto si incontra il celebre episodio del musico Casella. Partendo da queste premesse, vengono studiati con particolare attenzione i canti XIX-XXII, dedicati all’avarizia e alla prodigalità, verificando, in modo positivo, le premesse iniziali.\r\nAutore/i articolo: GIOVANNI BATTISTA BOCCARDO\r\nTitolo articolo: Ridare ‘corpo alle ombre’. Ancora sulle redazioni dell'�Ottimo commento�: l'�Inferno��\r\nLo studioso interviene sulle complesse problematiche relative all’Ottimo Commento della Commedia, che in passato è stato tra l’altro attribuito al notaio e volgarizzatore fiorentino Andrea Lancia, ipotesi oggi negata, come ribadisce Boccardo. Lo studioso prende in esame le testimonianze relative all’Inferno, notando che i codici che contengono la prima cantica sono 20, divisi in 2 forme testuali, già note come prima e seconda redazione. Dall’esame filologico, deriva che siamo di fronte a due diverse e tarde attestazioni di un originale perduto. Se il subarchetipo beta è più vicino all’originale di quello indicato con alfa, non possiamo comunque sapere quanto sia vicino. La questione filologica resta dunque complessa e, di conseguenza, lo è anche la ricerca di una soluzione editoriale in vista di una edizione critica.\r\nAutore/i articolo: PAOLO PASQUINO\r\nTitolo articolo: Aristotele nel commento dantesco di Benvenuto da Imola: i “Libri Naturales� e la “Metaphysica� tra “Lecturae� e redazione definitiva\r\nLo studioso si sofferma su Benvenuto Rambaldi da Imola, importante commentatore della Commedia, operante nel XIV secolo. In particolare, nel saggio si esamina la presenza in Benvenuto dei ‘Libri naturales’ e della ‘Metaphysica’ di Aristotele, noti allora in traduzione latina. Dallo spoglio dell’opera di Benvenuto, ne deriva l’effettiva conoscenza solo dei ‘Meteorologica’, noti a Benvenuto attraverso il trattato ‘Meteora’ di Alberto Magno. Per quanto riguarda le restanti citazioni aristoteliche, come documentato da Pasquino attraverso numerosi esempi, esse sono tratte per lo più dai precedenti commenti danteschi.\r\nAutore/i articolo: LAURA BANELLA\r\nTitolo articolo: Per la “Vita Nuova� del Boccaccio. Note sulle relazioni stemmatiche all’interno della famiglia B e sul Boccaccio dantista\r\nLa studiosa ricorda preliminarmente che Boccaccio si è occupato a più riprese della “Vita Nuova� di Dante. Boccaccio ha copiato il prosimetro dantesco almeno 2 volte, come confermano i due codici giunti fino a noi, il Toledano e il Chigiano. Per Michele Barbi, a cui si deve una fondamentale edizione critica della “Vita Nuova�, il secondo codice è un descriptus del primo. Guglielmo Gorni, invece, ha parlato del secondo codice come di un collaterale del primo. Laura Banella, da parte sua, studiando i testimoni a disposizione, scarta la tesi di Gorni, proponendo di avvicinare di un livello i due manoscritti nello stemma codicum, concludendo la disamina con la conferma dell’importanza del lavoro di Boccaccio intorno al prosimetro dantesco, che si è prolungato per più di un decennio.\r\nAutore/i articolo: ROSSANO DE LAURENTIIS\r\nTitolo articolo: Sidney Sonnino: un caso di bibliofilia e dantofilia\r\nLo studioso si sofferma sulla figura di Sidney Sonnino, importante statista dell’Italia post-unitaria, ministro e, per due volte, presidente del Consiglio. Oltre a ciò, Sonnino è stato un bibliofilo e un grande appassionato di Dante. Al poeta fiorentino Sonnino ha dedicato alcune recensioni e due letture, dedicate rispettivamente al VI canto del Paradiso e alla figura di Beatrice. L’intenso legame con Dante si rafforzò con gli anni, portandolo ad acquisire una preziosa biblioteca dantesca, in cui spiccava, tra l’altro, la copia della princeps della Commedia di Jesi (ma in realtà di Venezia) appartenuta a Ugo Foscolo. A Sonnino si deve l’iniziativa che ha portato alla nascita della ‘Casa di Dante in Roma’, alla quale ha donato la sua biblioteca. De Laurentiis ha ricostruito l’intenso legame tra Dante e Sonnino, allargando il quadro al contesto storico-culturale.\r\n
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