Détails
Auteur
Cimbro (Giovanni Faldella)
Thème
Politica italiana, Risorgimento, Roma
Etat de conservation
En bonne condition
Description
In-16°, pp. (8), 242, brossura editoriale. Dorso restaurato. Qualche minima fioritura. Buon esemplare. Prima edizione di queste acuminate critiche faldelliane alla politica italiana e ai maneggi ed intrighi di Montecitorio, composte con lo pseudonimo 'Cimbro' (si tratta della prima serie, perfettamente autonoma, di una raccolta che vide in seguito apparire altri 4 volumi). Faldella era stato eletto deputato alla Camera nel 1881, venendo rieletto più volte sino al 1896, quando ebbe la nomina a senatore. Il vero nome dell'autore è riportato in calce alla dedica a stampa a Luigi Roux. Indice dei nomi in fine. 'Nel maggio 1878 la Gazzetta piemontese gli affidò l'incarico di corrispondente fisso da Roma: i suoi resoconti parlamentari e note politiche erano firmati con lo pseudonimo 'Cimbro'. I pezzi furono poi raccolti in Salita a Montecitorio (1878-82) (Torino 1882-84), che in cinque volumi (I: Il paese di Montecitorio. Guida alpina; II: I pezzi grossi. Scarpellate; III: Caporioni. Profili; IV: Dai fratelli Bandiera alla dissidenza. Cronaca; V: I partiti. Osservazioni) tendeva a delineare le vicende parlamentari in un periodo particolarmente delicato segnato dal 'trapasso della rappresentanza nazionale per suffragio ristretto e uninominale a quella per suffragio allargato e scrutinio di lista'. Naturalmente essendo il Faldella (Cimbro) l'osservatore e il descrittore, la cronaca veniva continuamente spezzata e come deformata da notazioni di colore, ritratti più o meno ironici di personaggi e situazioni, divagazioni di vario genere su un filo teso di scetticismo e di pacato umorismo. È stato notato che qui, come negli altri scritti del Faldella, l'oggetto della narrazione o della cronaca risulta essere poco più che un pretesto per lo scintillio espressivo della scrittura, senza che il progetto essenzialmente linguistico risulti in qualche modo condizionato o appesantito da fondate e precise pregiudiziali ideologiche e politiche' (Lucia Strappini in D.B.I., XLIV, 1994). Il Faldella (Saluggia, Vercelli, 1846-1928) fu tra i più originali narratori italiani del suo tempo, nell'àmbito del filone piemontese della Scapigliatura ampiamente studiato e rivalutato da Contini per il suo impasto linguistico arditamente espressionista ('Racconti della Scapigliatura piemontese', Milano, Bompiani, 1953). Sempre Contini, nella sua introduzione alla 'Cognizione del dolore' di Gadda, appuntava, discorrendo dei suoi antenati stilistici: '.i due che sfiorarono la genialità, il sempre citato Dossi e quel suo cadetto piemontese (ma fortemente intinto di Zola), Giovanni Faldella, alla cui quotazione lo zelo di alcuni di noi sembra avere assicurato una buona stabilità'.