Livres anciens et modernes
Salvatore Farina - FINO ALLA MORTE - Casa Editrice Madella 1913
, ,
10,00 €
AMARCORDLIBRI
(MILANO, Italie)
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Détails
Description
1913lingua -
italianoeditore :
Casa Editrice Madellaedizione -
1913rilegatura -
brossura editoriale classica di quegli anni con fogli non allineati e non
rifilati - titoli al piatto e al dorsocondizioni :
tipiche di edizioni del periodo con difetti lievi e quasi consueti, discreta
firma di appartenenza, in sostanza si possono definire almeno buonissime, il
libro è integro, senza mancanze, completo al dorso e ben tenuto cm. 19,5 x
13 circa pagine -
224autore :
Salvatore Farina Salvatore Farina (Sorso, 10
gennaio 1846 – Milano, 15 dicembre 1918) è stato uno scrittore e giornalista italiano. Narratore
ottocentesco di fama internazionale del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia. Scrisse romanzi che per il
loro carattere sentimentale sono stati paragonati a quelli di Charles Dickens.Nacque a Sorso, nel 1846, ultimo di sei figli tutti
scomparsi precocemente. Sorso, il centro più grande della Romangia, regione
geografica della Sardegna Nord occidentale, antica baronia aragonese
"Encontrada de Romangia", si affaccia sul Golfo dell'Asinara, è poco distante dal mare, ed è poco distante anche
da Sassari, capoluogo di provincia. Il padre,
Agostino Farina, fu Magistrato, negli anni cinquanta
dell'Ottocento, ed aveva iniziato la sua carriera nel suo luogo d'origine, a
Tempio, e aveva prestato servizio come procuratore del Re di Sardegna a Tempio, a Nuoro, a Sassari; in quei centri urbani aveva
amministrato la giustizia, e a Nuoro anche le carceri, e non senza rischi
personali. La madre Chiara Oggiano apparteneva ad una famiglia benestante
originaria di Sorso. Gli anni dell'infanzia di Salvatore a Sassari,
furono anni di formazione primaria: studiò grammatica e retorica sotto la guida
dello scolopio padre Romaneddu delle Scuole Pie. A Sassari frequentò il ginnasio e il liceo classico, e fu compagno di studi e amico dello storico Enrico Costa. Nel 1855 durante l'epidemia di colera che mieté migliaia di vittime
e soprattutto sassaresi, morì la nonna materna Caterina Oggiano Addis.
Nel 1857 seguì ad essa la perdita dolorosissima della
madre, che a soli trentasei anni era stata colpita da paralisi, e infine la
scomparsa del fratello Pietro Luigi che a soli quindici anni si era spento
"per un soffio d'aria". Al seguito del padre - che si era risposato -
nominato da alcuni mesi Avvocato generale dello Stato Sabaudo,
nel 1860 Salvatore si trasferì a Casale Monferrato, nel periodo della trasformazione
del Regno di Sardegna in Regno d'Italia. E a Casale Monferrato, Salvatore Farina dette inizio alla
sua primissima produzione letteraria guidato da uno scrittore mazziniano e guerrazziano che era stato
il suo insegnante di lettere italiane al Liceo, Ferdinando Bosio. L'apprendistato letterario, durante gli anni del Liceo, fu ironicamente
ricostruito dall'autore stesso: "Ferdinando Bosio tenne a battesimo il mio
primo aborto letterario. Voleva essere una novelluzza di genere boccaccevole,
ma più castigata; se no io non avrei osato farla leggere al professore, né il
professore m'avrebbe invitato a leggerla a voce alta in iscuola alla
scolaresca."Gli studi e la prima formazioneOttenne la licenza liceale
privatamente a Pavia. Negli anni degli studi liceali prese a frequentare i
teatri e ad accarezzare l'idea di intraprendere la carriera di attore teatrale,
restando per sempre legato al mondo del teatro e della lirica anche
come librettista. Frequentò la Facoltà di Giurisprudenza prima a Pavia e poi a Torino, dove conseguì la laurea nel 1868, e un mese dopo, il nove settembre,
terminati gli studi vendette i mobili, la marsina da avvocato e i codici, sposò
Cristina Sartoris e si trasferì a Milano, con il fermo proposito "di fare un portento:
vivere di letteratura e di letteratura soltanto!" A Milano, visse di
letteratura e giornalismo e risiedette più o meno stabilmente fino alla morte.La carriera di scrittorePubblicò