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Livres anciens et modernes

Lucini Gian Piero

Storia della evoluzione della Idea. Gian Pietro da Core

Casa Editrice Galli, 1895

200,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1895
Lieu d'édition
Milano
Auteur
Lucini Gian Piero
Éditeurs
Casa Editrice Galli
Thème
Letteratura italiana, Prime edizioni
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Oui

Description

In-16° (192x126mm), pp. XIV, 261, brossura editoriale. Una tavola in b.n. all'antiporta disegnata da Luigi Rossi (Cassarate, Lugano 1853 - Biolda, Lugano 1923) e incisa all'acquaforte da V. Turati. Ottimo stato. Prima edizione, rara, del secondo libro di Lucini, romanzo a sfondo sociale nascente dalla rielaborazione di una sua precedente novella, 'Spirito Ribelle', pubblicata nel 1888 sulla Gazzetta agricola e firmata Gian Pietro da Breglia (G. P. da B.). 'Pubblicato nel 1895 quale primo (e unico) di una 'Storia dell'evoluzione della Idea', è certo il libro più artisticamente riuscito di uno spirito sottile e individualista; e, d'altra parte, è singolare documento delle aspirazioni morali e umanitarie di un'età. Tra i mietitori che stanno lavorando in un afoso giorno d'estate, Gian Pietro, un gagliardo giovane avido di libertà, lancia il grido della riscossa: s'inizia la lotta sociale, e per tutti deve essere lavoro e ricchezza nel trionfo dell'Idea. La ribellione serpeggia nascostamente tra i contadini; ma il fattore che sorveglia le opere dei mietitori ne ha compreso il fremito e licenza Gian Pietro. Costui continua nella sua propaganda, e presto attorno a sé riunisce compagni pieni di anelito verso un migliore futuro. Nella stalla, in cui essi si riuniscono, Gian Pietro incontra Giovanna Bruni, che, reduce dalla città, palesa alla sua gente contadina i vizi dei borghesi e le loro iniquità. I due giovani, più che da altro affetto umano, si sentono uniti dall'amore della futura collettività e dalla nascente idea di rivoluzione sociale. Mentre Gian Pietro pensa al modo di realizzare un'azione violenta e decisiva (.), sopraggiunge un burattinaio che dà spettacolo ai buoni villici, e i suoi personaggi fanno sentire il grido della lotta: la loro scena è lo specchio della vita stessa. (.) Un mattino con le zappe e le falci i contadini si raccolgono dinanzi al Palazzo marchionale, lo invadono e, poiché la forza pubblica sopraggiungendo reagisce uccidendo un ragazzo, la folla inferocita compie la sua vendetta sul fattore e su un carabiniere, e subito precipita nella villa a mettere tutto a saccheggio. Nell'ampia descrizione di questa 'jacquerie' lombarda, accesa di tinte e ricca di una potenza descrittiva che è del miglior naturalismo, si fa luce la tragedia di Gian Pietro: egli sente il significato della sua azione di apostolo, mentre la folla si dà al vino e ai bagordi. E rimane imperterrito accanto a Giovanna quando tutti fuggono al sopraggiungere della cavalleria inviata per porre fine alla rivolta. Al di là della lotta, Gian Pietro sente la carità e l'uguaglianza, e pur nella sconfitta della sua azione comprende che il sacrificio non è stato vano' (Carlo Cordié in Diz. Bompiani d. Opere, 1959, II, p. 602). Parenti, Prime Edizioni, p. 317. Spaducci, p. 164. Gambetti / Vezzosi, p. 464: 'Non comune e molto ricercato'. Cfr. Matteo Bianchi, 'Luigi Rossi', p. 282, n. 43.
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