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Livres anciens et modernes

Annette Dumbach, Jud Newborn, Marina Nazzaro

Storia di Sophie Scholl e della Rosa Bianca

Lindau, 2019

24,00 €

Edizioni Lindau

(Torino, Italie)

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Détails

Année
2019
ISBN
9788833532356
Auteur
Annette Dumbach, Jud Newborn
Pages
319
Série
I leoni
Éditeurs
Lindau
Format
210×140×20
Edition
2a
Thème
Germania-Storia, Nazismo, Scholl, Sophie, Storia d’Europa, Gruppi di pressione, movimenti di protesta e azioni non-violente, Ideologie e movimenti politici di estrema destra, Germania, 1939-1945 circa (periodo della Seconda Guerra mondiale)
Traducteur
Marina Nazzaro
Etat de conservation
Neuf
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Neuf
Premiére Edition
Non

Description

Sophie Scholl fu condannata dal Tribunale del Popolo di Monaco di Baviera per tradimento contro lo Stato e il Führer e ghigliottinata il 22 febbraio 1943, all'età di 21 anni. Insieme a lei vennero decapitati il fratello Hans, Christoph Probst e, due mesi dopo, Alexander Schmorell, Willi Graf e il loro professore di filosofia, Kurt Huber. Si concluse così l'avventura della «Rosa Bianca», il gruppo di cinque giovani universitari tedeschi che nel corso del 1942 e nelle prime settimane del 1943 sfidarono il regime nazista stampando e diffondendo clandestinamente in Germania e Austria sei opuscoli contro Hitler. Quei fogli raccontavano gli orrori che si stavano consumando ai danni degli ebrei, informavano delle sconfitte militari naziste — una su tutte: Stalingrado facevano appello ai grandi ideali della cultura e alle lezioni della storia, esortavano i tedeschi alla ribellione, al sabotaggio, alla diserzione. La Rosa Bianca non fu un'organizzazione diffusa, strutturata, con legami e finanziamenti internazionali, sul modello della nostra Resistenza. Fu qualcosa di diverso, si può dire di unico nella storia della lotta ai totalitarismi del '900, perché in essa il ruolo della religione cristiana fu cruciale. Quei giovani non erano animati da un'ideologia né erano interessati alla politica. Il loro sacrificio ha un significato profondamente religioso perché è un inno alla sacralità della vita di fronte alla barbarie e al disprezzo per l'uomo.
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