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Libri antichi e moderni

SERIMAN, Zaccaria (1708-1784)

Viaggi di Enrico Wanton alle terre incognite australi, ed ai regni delle scimie, e de' cinocefali nuovamente tradotti da un manoscritto inglese

[Remondini], 1764

2200,00 €

Govi Libreria Antiquaria

(Modena, Italie)

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Dettagli

Année
1764
Lieu d'édition
Berna [i.e. Villa di Melma]
Auteur
SERIMAN, Zaccaria (1708-1784)
Éditeurs
[Remondini]
Thème
settecento
Etat de conservation
En bonne condition
Langues
Italien
Reliure
Couverture rigide
Condition
Ancien

Descrizione

IL GULLIVER ITALIANO
Quattro volumi in 8vo (mm. 157x100). Pp XXI, [1 bianca], 472 + pp. 619, [1 bianca] + pp. 648 + pp. 646. Mancano le bianche finali nel primo e nel quarto volume. Con antiporta calcografica al primo volume contenente il ritratto di Enrico Wanton, 32 tavole a piena pagina incise in rame fuori testo e 1 carta topografica più volte ripiegata raffigurante la Provincia de' Filosofi. Piena pergamena rigida coeva con titoli manoscritti al dorso, segnalibri in raso verde. Occasionali fioriture e macchioline sbiadite e pochi altri trascurabili segni del tempo. Ottima copia molto fresca e genuina.
Prima edizione, pubblicata in una stamperia privata a Villa di Melma presso Treviso, della redazione definitiva di questo romanzo utopico-filosofico composto sul modello dei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, la cui prima parte (in due volumi) era apparsa per la prima volta a Venezia presso Giovanni Tagier nel 1749 (cfr. C. Pagetti, La fortuna di Swift in Italia, Bari, 1971, p. 89-92).
Il protagonista Enrico Wanton (dietro cui si cela l'autore), insieme all'amico Roberto, in seguito ad un naufragio si ritrova in terre sconosciute, in un regno in decadenza popolato da scimmie. Il mondo di quest'ultime riflette più o meno velatamente la società veneziana del tempo, che viene in questo modo ferocemente satireggiata. Wanton, ossia Seriman, espone poi la propria visione filosofica della cultura e della sua funzione sociale, mutuata in parte da Maupertius, secondo la quale la letteratura deve far leva sui sentimenti e persino sui vizi degli uomini per poter istruire e riformare efficacemente.
Nella seconda parte, composta dopo il 1758, i due viaggiatori si ritrovano invece nel mondo dei Cinocefali, un regno ideale (da alcuni identificato con l'Inghilterra) abitato per lo più da filosofi saggi e isolati (cfr. S. Kieremann, The Exotic and the Normative in Viaggi di Enrico Wanton alle Terre Australi Incognite by Zaccaria Seriman, in: “Eighteenth-Century Life”, 26, 3, 2002, pp. 58-77).
Scrittore e traduttore veneziano di nobile famiglia di origine armena, Zaccaria Seriman si occupò per gran parte della sua vita di giornali ed editoria. Nel 1752, grazie all'ingente patrimonio di famiglia, rilevò la stamperia di Pietro Valvasense ed aprì una libreria nella celebre zona delle Mercerie, dove si concentrava tutto il commercio librario veneziano del tempo. L'anno seguente diede vita, insieme a G. Zanetti, A. Calogera e G. Gozzi, alla rivista di recensioni letterarie “Memorie per servire all'istoria letteraria”, in cui cercò di delineare una sorta di biblioteca ideale per la riforma della società. Come editore, la sua pubblicazione più importante fu la Storia generale dei viaggi, traduzione della celebre Histoire générale des voyages di A.F. Prévost, intrapresa a partire del 1754.
Seriman cercò senza successo di dar vita ad un'iniziativa culturale di grande respiro, secondo un'impostazione da moderna casa editrice. Volendo collocarsi a metà strada fra letteratura di puro intrattenimento e alta tradizione accademica, con l'aiuto del giornale, della tipografia e del negozio egli tentò di promuovere, all'interno di un circuito autonomo e indipendente, un tipo di testi che fossero allo stesso tempo istruttivi e divertenti, da diffondere al maggior numero possibile di persone. Il progetto svanì e, insieme ad esso, anche il denaro di famiglia, perché i tempi non erano maturi. Dopo il 1762 Venezia vide la partenza di Goldoni e Baretti, e Gozzi decise di chiudere il suo ultimo giornale, decretando la fine del giornalismo autogestito (cfr. G. Pizzamiglio, Zaccaria Seriman nella cultura veneziana del Settecento, in: “Gli Armeni a Venezia. Dagli Sceriman a Mechitar: il momento culminante di una consuetudine millenaria”, a cura di B. Levon Zekiyan e A. Ferrari, Venezia, 2004, pp. 125-139).
Catalogo unico, IT\ICCU\TO0E\006168; E.A. Cicogna, Saggio di bibliografia veneziana, Venezia, 1847, nr. 2014; M. Parenti, Dizionario dei luoghi di stampa falsi, in
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