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Livres anciens et modernes

Onorato Umberto (Lucera 1898–Cassino 1967). Caricaturista E Scen, Ografo.

Vincenzo Scarpetta. Caricatura non firmata, ma certamente attribuibile a Umberto Onorato.

1941

200,00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italie)

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Détails

Année
1941
Auteur
Onorato Umberto (Lucera 1898–Cassino 1967). Caricaturista E Scen, Ografo.
Thème
Umberto Onorato, Caricature, Vincenzo Scarpetta, Autografi, Spettacolo

Description

Carta sagomata applicata su cartoncino, matita di grafite, mm 245×170 (supporto, mm 297×210). Didascalia a matita «1941. Vincenzo Scarpetta (“Miseria e Nobiltà”)». Tracce d’uso e macchia color porpora. Al verso dimensioni a lapis, probabilmente il formato destinato per la pubblicazione sul “Travaso”. La caricatura si riferisce alla messa in scena di «Miseria e Nobiltà» per la regia di Raffaele Viviani. Vincenzo Scarpetta tra il 1940 e il 1941 fu «scritturato illustre» della compagnia di Raffaele Viviani, interprete d’eccezione di Miseria e nobiltà nel ruolo del cuoco Semmolone (Raffaele Viviani in quello di Sciosciammocca). Umberto Onorato (Lucera 1898–Cassino 1967). Disegnatore, scenografo, giornalista e critico. Caricaturista dal tratto essenziale e ironico, fu vicino al Futurismo per stile ed epoca. Ritrasse con acutezza i grandi dello spettacolo italiano del ’900 – da Totò a Anna Magnani, da Sofia Loren a Nino Taranto – cogliendone l’essenza con pochi tratti. Trasferitosi a Roma, esordì come scenografo nel 1928 nella compagnia di operette Riccioli-Primavera e proseguì, negli anni ’30 e ’40 a inventare costumi e scenografie per rilevanti compagnie italiane di prosa e di rivista, lavorò con artisti come Eduardo e Peppino De Filippo e Totò, con cui condivise anche anno di nascita e di morte. Collaborò con numerosi periodici e quotidiani: Il Dramma, Le grandi firme, Marc’Aurelio, Settebello e Cantachiaro  e soprattutto Il Travaso delle idee. Illustrò il libro Modestia a parte… di Ettore Petrolini. Pubblicò un volume contenente diverse sue caricature Pupazzi (1920), Nuovo per queste scene (1931) e Cento pupazzi di teatro (1934). Morì nel 1967 in un incidente stradale, lasciando un’importante eredità visiva sulla scena teatrale italiana.
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