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Gravures

Anonimo

Apollo e Marsia

1585

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Antiquarius Libreria (Roma, Italie)

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1585
Format
303x225
Graveurs
Anonimo

Description

Acquaforte, 1585 circa, datato e siglato nella tavoletta in alto a destra “1536 MF”. Da un soggetto di Melchior Meier.Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata alla linea marginale, in ottimo stato di conservazione. Copia anonima, in controparte, di un’incisione a bulino di Melchior Meier. Raffigura Apollo trionfante che tiene nella sinistra la pelle di Marsia scuoiato vivo.In questa incisione, si trovano combinati insieme due contese musicali: quella tra Apollo e Marsia e tra Apollo e Pan. Le fonti classiche narrano, infatti, che il satiro Marsia diventato molto abile nel suonare il flauto, osò sfidare Apollo, dio della musica, certo di poterlo battere. Il dio accettò e chiamò le Muse a giudicare la contesa. Naturalmente ne uscì vincitore e punì il satiro in maniera atroce legandolo ad un albero e scuoiandolo vivo. Nella scena appare anche re Mida chiamato, secondo le fonti a giudicare un’altra contesa musicale, quella tra Apollo e Pan e punito dal dio con delle orecchie asinine per aver ingenuamente dato la vittoria al satiro, che è raffigurato in piedi alle spalle del re. Nelle fonti iconografiche, contrariamente a quelle letterarie, la figura di Mida e quella di Marsia sono frequentemente associate. L’accuratezza anatomica delle figure rispecchia in pieno il gusto tardo cinquecentesco e rivela la competenza dell’incisore rispetto alla materia. La figura di Apollo s’ispira chiaramente alla celebre statua di Apollo del Belvedere (Musei Vaticani) per quanto, probabilmente per la sensibilità nordica dell’autore, non viene mantenuta la bellezza della posa e dei drappeggi. In accordo al gusto tardo cinquecentesco, la figura di Apollo è molto più muscolosa rispetto al modello.Poco è noto della biografia di Melchior Meier, se non che dalla Germania si spostò a Firenze. Ci sono giunte circa dieci incisioni, di cui alcune da dipinti di Tiziano e altre con ritratti dei Medici. Nel 1581 dedicò a Francesco I, duca di Firenze, un’incisione a bulino raffigurante Apollo e Marsia. Si presume che il bulino sia stato utilizzato come modello sia per un dipinto ora ad Arezzo, sia per questa incisione all’acquaforte. Probabilmente nella scelta del soggetto del bulino per Francesco I si deve cogliere un elogio al duca quale Apollo della scena artistica fiorentina.Del resto, soggetti quali la punizione di Marsia e il martirio di S. Sebastiano diventano molto popolari dopo la pubblicazione dell’opera di Vesalio (1543), in quanto forniscono agli artisti la possibilità di unire le loro conoscenze anatomiche con la rappresentazione di soggetti classici.È largamente accettata la teoria che la data 1536 riportata sulla lastra sia o un errore o una falsificazione. //// Etching, circa 1585, signed with the artists monogram and dated in plate at upper right: 1536 / MF. After Melchior Meier.Anonimous copy, in reverse, of a Melchior Meier’s engraving, 1581.A very good impression, printed with tone on contemporary laid paper, laid down on antique mounting, very good condition.It features Apollo triumphantly holding Marsyas' removed skin. This stunning scene draws on two entertaining episodes from Ovid’s Metamorphoses. The section on the left draws on Ovid’s account of the punishment inflicted on the satyr Marsyas for his boast that his musical talents surpassed those of the god Apollo. Elsewhere, Ovid relates a musical contest between the Arcadian god Pan and Apollo, in which Apollo transforms Midas’s ears into those of a donkey for preferring Pan’s tunes. Meier’s representation skilfully weaves together these twomythological tales, depicting the flayed Marsyas on the left, while the god mocks the donkey-eared Midas with Marsyas’ flayed skin on the right.Melchior Meier made about ten engravings, including ones after paintings by Titian and portraits of the Medici Duke. In 1581 he dedicated an engraving of the Flaying of Marsyas to Francesco I; Duke of Florence. The engraving is the presumed model both for a painting now in Arezzo and for this etching. It has been proposed that Melchior intended a compliment to Duke Francesco as the Apollo of the Florentine art scene. However, subjects as Apollo flaying Marsyas and the martyrdom of St. Sebastian became increasingly popular after the appearance of Vesalius’ book of 1543 since they afforded artists the opportunity of combining a display of their anatomical knowledge with a standard artistic subject.The depiction of mighty Apollo in the centre of the engraving shows the unmistakable influence of the Apollo Belvedere, one of the most famous of the classical sculptures that were studied by Renaissance artists, although, perhaps due to his northern sensibility, Melchior really missed the niceties of the statue’s stance and the modestly draped the figure as well. In accordance with late sixteenth - century taste, the figure is more evidently muscular than the original.It is generally accepted that the etching copies the engraving and that the date should be understood either as an error or a falsification.Melchior is known to have varied his monogram and to have used MF for Melchior Fecit. The Simple Art, n. 31, pp. 56-57; Nagler, IV, p. 562, no.1802; Hollstein 7.II
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