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Gravures

RAIMONDI Marcantonio

Estasi di Santa Cecilia

1515

2250,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italie)

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Détails

Année
1515
Format
157 X 258
Graveurs
RAIMONDI Marcantonio

Description

Santa Cecilia, con in mano un organo portativo, guarda verso una radura tra le nuvole in cui appaiono cinque angeli con strumenti musicali (viola, triangolo, arpa); ai suoi piedi c'è un libro di musica aperto, un flauto con quattro fori visibili, una rappresentazione di un'arpa e un tamburello. È accompagnata da San Paolo, San Giovanni Evangelista, Sant'Agostino e Maria Maddalena. Bulino, circa 1515/16, privo di firma ed indicazioni editoriali. Iscrizione in basso sull’arpa “RAPH.IVE". Questa stampa si rifà al dipinto di Raffaello Sanzio commissionato da Elena dell'Oglio nel 1514, oggi conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. La data di esecuzione del dipinto è forse posteriore di uno o due anni, stando alla datazione al 1515-1516 del disegno preparatorio a sanguigna con la figura di san Paolo conservato nel Museo Teylers di Haarlem e della datazione al 1514 del modello di Giovan Francesco Penni, ripreso nell'incisione di Marcantonio Raimondi, che attestano entrambi dello stadio iniziale della composizione da cui il dipinto finale si discosta in maniera anche notevole. Si discute, pertanto, se questa stampa derivi da uno schizzo perduto di Raffaello o dal disegno del Penni. “A Marcantonio Raimondi si deve con ogni probabilità la prima versione a stampa di S. Cecilia di Raffaello. Nella più recente bibliografia raimondiana (Shomaker, 1981) gli anni 1515-16 proposti per l'incisione confermano una datazione quasi a ridosso dell'esecuzione dell'opera di Raffaello. A lungo si è discusso a proposito delle varianti iconografiche tra stampa e dipinto. Le posizioni della tradizione critica possono sostanzialmente articolarsi secondo tre punti: l'affermazione generalmente accettata, sia pure con varianti, della derivazione dell'incisione da una prima idea raffaellesca; l'ipotesi secondo cui un disegno della Santa Cecilia conservato al Petit Palais, attribuito da Oberhuber a G.F. Penni, costituisca il precedente diretto della stampa o, al contrario, l'incisione sia il modello per il disegno. […] Premesso che esiste una generale opinione a sostegno della derivazione della stampa da un prototipo raffaellesco cui fa riferimento anche il disegno del Petit Palais - concordiamo con Kristeller e Dussler nel sottolineare il processo di convenzionalizzazione operato dal Raimondi, rispetto al dipinto e al suo eventuale schizzo preparatorio perduto” ' (cfr. Marzia Faietti, La trascrizione incisoria, in “L’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello da Urbino nella Pinacoteca Nazionale di Bologna”, pp.187-191, n. 179. La Santa Cecilia di Raimondi venne ripresa in controparte nelle tre copie descritte da Bartsch, una delle quali è attribuita dal suo allievo Marco Dente. ' ' Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana non ben leggibile, rifilata alla linea marginale, minime ossidazioni, per il resto in buono stato di conservazione. Bibliografia Bartsch, Le Peintre graveur (XIV.101.116); Delaborde, Marc-Antoine Raimondi: Etude Historique et Critique suivie d'un catalogue raisonné des oeuvres du maitre (143.92); Marzia Faietti, La trascrizione incisoria, in “L’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello da Urbino nella Pinacoteca Nazionale di Bologna”, pp.187-191, n. 179. ' St Cecilia holding a portitative organ, looks up towards a clearing in the clouds in which five angels with musical instruments appear (viol, triangle, harp); at her feet is an open music book, a pipe with four holes visible, a representation of a harp and a tambourine ring; she is accompanied by St Paul, St John the Evangelist , St Augustine and Mary Magdalen. Engraving, circa 1515/16, lettered on harp "RAPH.IVE". This print is based on Raphael Sanzio's painting commissioned by Elena dell'Oglio in 1514, now in the Pinacoteca Nazionale in Bologna. The date of execution of the painting is perhaps a year or two later, according to the dating to 1515-1516 of the preparatory drawing in sanguine with the figure of St. Paul preserved in the Teylers Museum in Haarlem and the dating to 1514 of Giovan Francesco Penni's model, taken up in Marcantonio Raimondi's engraving, both of which attest to the early stage of the composition from which the final painting departs even considerably. It is debated, therefore, whether this print derives from a lost sketch by Raphael or from Penni's drawing. “A Marcantonio Raimondi si deve con ogni probabilità la prima versione a stampa di S. Cecilia di Raffaello. Nella più recente bibliografia raimondiana (Shomaker, 1981) gli anni 1515-16 proposti per l'incisione confermano una datazione quasi a ridosso dell'esecuzione dell'opera di Raffaello. A lungo si è discusso a proposito delle varianti iconografiche tra stampa e dipinto. Le posizioni della tradizione critica possono sostanzialmente articolarsi secondo tre punti: l'affermazione generalmente accettata, sia pure con varianti, della derivazione dell'incisione da una prima idea raffaellesca; l'ipotesi secondo cui un disegno della Santa Cecilia conservato al Petit Palais, attribuito da Oberhuber a G.F. Penni, costituisca il precedente diretto della stampa o, al contrario, l'incisione sia il modello per il disegno. […] Premesso che esiste una generale opinione a sostegno della derivazione della stampa da un prototipo raffaellesco cui fa riferimento anche il disegno del Petit Palais - concordiamo con Kristeller e Dussler nel sottolineare il processo di convenzionalizzazione operato dal Raimondi, rispetto al dipinto e al suo eventuale schizzo preparatorio perduto” ' (cfr. Marzia Faietti, La trascrizione incisoria, in “L’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello da Urbino nella Pinacoteca Nazionale di Bologna”, pp.187-191, n. 179. Raimondi's Saint Cecilia was reproduced as a counterpart in the three copies described by Bartsch, one of which is attributed by his pupil Marco Dente. ' ' Beautiful proof, printed on contemporary laid paper with watermark not well readable, trimmed at marginal line, minimal oxidation, otherwise in good condition. Bibliografia Bartsch, Le Peintre graveur (XIV.101.116); Delaborde, Marc-Antoine Raimondi: Etude Historique et Critique suivie d'un catalogue raisonné des oeuvres du maitre (143.92); Marzia Faietti, La trascrizione incisoria, in “L’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello da Urbino nella Pinacoteca Nazionale di Bologna”, pp.187-191, n. 179. ' Cfr.
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