Lo Stato Ecclesiastico diviso nelle sue Provincie con le Regioni adiacenti delineato sulle ultime Osservazioni [entro il cartiglio figurato posto in basso a sinistra, sul fronte di un basamento di marmo circondato dalle allegorie di Chiesa, Scultura, Pittura, Disegno, con lo stemma di Pio VII tra gli alberi, sorretto da due putti, nonché, posto a terra sul lato destro, lo stemma di Mons. Alessandro Lante Montefeltro Della Rovere (1762-1818), Tesoriere Generale dello Stato Pontificio (poi elevato al rango di cardinale nel 1816) e, sul lato sinistro, la Lupa Capitolina]. Firma e dati editoriali in lastra: ". del P.D. Giovanni] M[aria) Cassini C[hierico] R[egolare] S[omasco]", e "ROMA presso la Calcografia C[amera]le/1805" [sotto al titolo, sul basamento al centro del cartiglio allegorico] Giovanni Maria Cassini (1745-1824 ca.), Chierico Regolare Somasco, geografo e cartografo, incisore (uno dei migliori discepoli di Giovanni Battista Piranesi), fu anche uno degli ultimi sferografi italiani del Settecento e i suoi globi ebbero una notevole diffusione. Calcografia Camerale, o anche Tipografia della Camera Apostolica, attiva a Roma dal 1738 al 1870, creata con l'acquisto delle lastre di rame della bottega della famiglia de Rossi (la "Stamperia alla Pace"), per ordine di Papa Clemente XII; diventa "Calcografia Regia" (o "Regia Calcografia") nel 1870, poi "Calcografia Nazionale" nel 1945 e, da ultimo, "Istituto Centrale per la Grafica" nel 1975, a seguito della sua fusione con il Gabinetto Nazionale delle Stampe Roma, 1805. Incisione su rame, in 15 fogli giuntati; dimensioni 1960 x 1870 mm (totale) [620 x 390 mm (singola incisione)]. Orientazione assente; margine graduato lungo tutta la cornice, numerato; con reticolo geografico dodici scale grafiche diverse [sul lato sinistro: al foglio n. 7]; longitudini riferite al meridiano dell'Isola del Ferro; tavola delle latitudini e delle longitudini [sul lato destro: al foglio n. 9]; grande tavola della toponomastica antica dei principali luoghi contenuti nella carta, con il titolo Geografia Antica" [in alto a destra: ai fogli n. 12 e n. 15]. Una seconda edizione di questa carta, con alcune modifiche, è stata pubblicata nel 1824 dalla stessa Calcografia Camerale. “Eccola, in tutta la sua superba e monumentale bellezza, l’Italia di Mezzo che il Cassini ci aveva annunciato già nel 1791, quando era alle prese con le carte del primo volume del Nuovo Atlante Geografico Universale, dove e contenuto l'esemplare che abbiamo scorso una ventina di pagine indietro. Le due incisioni portano un titolo assai simile e in entrambe si fa riferimento allo Stato Ecclesiastico diviso nelle sue provincie, seppure il confronto tra questa e quella lascia senza parole anche i profani di cartografia. Troppa è la differenza, non solo per l'aspetto estetico e dimensionale, ma soprattutto sorprende l'accuratezza geo-topografica, che rende possibile, proprio grazie alle dimensioni, la visione dei toponimi dei centri abitati più piccoli e dispersi. Qui li troviamo quasi tutti e per lo più nella dizione corretta, tanto che non finiremmo mai di inseguirli. Altrettanto piacevole è la raffigurazione oro-idrografica, con i rilievi montuosi disegnati in forma finemente prospettica e i corsi d'acqua con un tratto cura è rivolta alla rete stradale, dove trova spazio anche la viabilità meno transitata e battuta. Un tocco di perfezionismo è rappresentato dalla figurazione arboreo-boschiva, utile ausilio all'organizzazione di battute caccia, Sulla destra, sotto le isole dalmate, spiccano due tabelle riquadrate da delicati motivi vegetali di sapore raffaellesco. Quella più grande annota su otto colonne i nomi delle città, dei fiumi e dei laghi principali dell'antichità, che nella carta sono riportati con denominazione moderna, mentre quella sottostante più piccola, indica longitudini e latitudini, utilizzando come meridiano di riferimento quello dell'Isola di Ferro. Sul lato opposto, nella parte super. Lo Stato Ecclesiastico diviso nelle sue Provincie con le Regioni adiacenti delineato sulle ultime Osservazioni ' [entro il cartiglio figurato posto in basso a sinistra, sul fronte di un basamento di marmo circondato dalle allegorie di Chiesa, Scultura, Pittura, Disegno, con lo stemma di Pio VII tra gli alberi, sorretto da due putti, nonché, posto a terra sul lato destro, lo stemma di Mons. Alessandro Lante Montefeltro Della Rovere (1762-1818), Tesoriere Generale dello Stato Pontificio (poi elevato al rango di cardinale nel 1816) e, sul lato sinistro, la Lupa Capitolina]. Firma e dati editoriali in lastra: ' ". del P.D. Giovanni] M[aria) Cassini C[hierico] R[egolare] S[omasco]", ' e "ROMA ' presso la Calcografia C[amera]le/1805" [sotto al titolo, sul basamento al centro del cartiglio allegorico] Giovanni Maria Cassini (1745-1824 ca.), Chierico Regolare Somasco, geografo e cartografo, incisore (uno dei migliori discepoli di Giovanni Battista Piranesi), fu anche uno degli ultimi sferografi italiani del Settecento e i suoi globi ebbero una notevole diffusione. Calcografia Camerale, o anche Tipografia della Camera Apostolica, attiva a Roma dal 1738 al 1870, creata con l'acquisto delle lastre di rame della bottega della famiglia de Rossi (la "Stamperia alla Pace"), per ordine di Papa Clemente XII; diventa "Calcografia Regia" (o "Regia Calcografia") nel 1870, poi "Calcografia Nazionale" nel 1945 e, da ultimo, "Istituto Centrale per la Grafica" nel 1975, a seguito della sua fusione con il Gabinetto Nazionale delle Stampe Roma, 1805. Incisione su rame, in 15 fogli giuntati; dimensioni 1960 x 1870 mm (totale) [620 x 390 mm (singola incisione)]. Orientazione assente; margine graduato lungo tutta la cornice, numerato; con reticolo geografico dodici scale grafiche diverse [sul lato sinistro: al foglio n. 7]; longitudini riferite al meridiano dell'Isola del Ferro; tavola delle latitudini e delle longitudini [sul lato destro: al foglio n. 9]; grande tavola della toponomastica antica dei principali luoghi contenuti nella carta, con il titolo Geografia Antica" [in alto a destra: ai fogli n. 12 e n. 15]. Una seconda edizione di questa carta, con alcune modifiche, è stata pubblicata nel 1824 dalla stessa Calcografia Camerale. “Eccola, in tutta la sua superba e monumentale bellezza, l’Italia di Mezzo che il Cassini ci aveva annunciato già nel 1791, quando era alle prese con le carte del primo volume del ' Nuovo Atlante Geografico Universale, dove e contenuto l'esemplare che abbiamo scorso una ventina di pagine indietro. Le due incisioni portano un titolo assai simile e in entrambe si fa riferimento allo Stato Ecclesiastico diviso nelle sue provincie, seppure il confronto tra questa e quella lascia senza parole anche i profani di cartografia. Troppa è la differenza, non solo per l'aspetto estetico e dimensionale, ma soprattutto sorprende l'accuratezza geo-topografica, che rende possibile, proprio grazie alle dimensioni, la visione dei toponimi dei centri abitati più piccoli e dispersi. Qui li troviamo quasi tutti e per lo più nella dizione corretta, tanto che non finiremmo mai di inseguirli. Altrettanto piacevole è la raffigurazione oro-idrografica, con i rilievi montuosi disegnati in forma finemente prospettica e i corsi d'acqua con un tratto cura è rivolta alla rete stradale, dove trova spazio anche la viabilità meno transitata e battuta. Un tocco di perfezionismo è rappresentato dalla figurazione arboreo-boschiva, utile ausilio all'organizzazione di battute caccia, Sulla destra, sotto le isole dalmate, spiccano due tabelle riquadrate da delicati motivi vegetali di sapore raffaellesco. Quella più grande annota su otto colonne i nomi delle città, dei fiumi e dei laghi principali dell'antichità, che nella carta sono riportati con denominazione moderna, mentre quella sottostante più piccola, indica longitudini e latitudini, utilizzando come meridiano di riferimento quello dell'Isola di Ferro. Sul lato opposto, nella parte . Cfr.