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Gravures

ZENOI Domenico

Tochai, fortezza nei confini di Transilvania et Ongheria.

1566

750,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italie)

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Détails

Année
1566
Lieu d'édition
Venezia
Format
202 X 146
Graveurs
ZENOI Domenico
Description
Destombes (1970): n. 205; Ruge (1904-16): IV, n. 87.85; Szalai Béla (2001): p. 121, tav. 216, nn. 1567/1, 1569/1; Tooley (1939): n. 542.

Description

Carta topografica raffigurante l’assedio di Tokaj.Firmata da Domenico Zenoi, è parte della celebre raccolta di cartografia urbana che questi pubblica, insieme a Paolo Forlani, nel 1567 con il titolo “Il primo libro delle citta, et fortezze principali del mondo". L’opera è di incredibile rarità e non ebbe una grande fortuna editoriale.Forse perché le lastre furono acquisite dall’editore Bolognino Zaltieri, che le utilizza per la raccolta di cartografia urbana realizzata da Giulio Ballino, denominata "De’ disegni delle più illustri città e fortezze del mondo", edita sempre a Venezia solo due anni dopo, nel 1569.Giulio Ballino era un avvocato veneziano che frequentava la casa dei Manunzio già verso il 1530, dedicandosi in gioventù allo studio dei classici. Il libro “De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo”, stampato da Bolognino Zaltieri, è costituito da cinquanta vedute ed una carta geografica. L’opera rappresenta il primo tentativo, nell’ambito dell’editoria italiana, della realizzazione di un testo/atlante delle principali fortezze e città del mondo. A differenza dei suoi predecessori, dei quali utilizza spesso i rami e le iconografie, egli concepisce un’opera unitaria corredata di testi e di indice, della quale, per la prima volta, si è ha conoscenza dell’esatto numero di tavole che la compongono. Sicuramente ispirata all’opera del Du Pinet Plantz, "Pourtraitz et descriptions de plusieurs ville set forteresses.", la raccolta del Ballino è molto probabilmente solo una parte del progetto iniziale, molto più ampio. Egli probabilmente intendeva pubblicare un’edizione in latino, sperando di lanciare la sua opera a livello europeo, ma si arrese davanti alla pubblicazione del primo libro del "Civitates Orbis Terrarum" di Georg Braun & Fransz Hogenberg, che in qualche modo bruciò parecchie delle iniziative editoriali sull’iconografia urbana.Le carte della raccolta sono datate tra il 1566 ed il 1568; secondo un recente studio di Albert Ganado (1993), trentadue di queste risultano essere ristampe dei rami di Paolo Forlani e di Domenico Zenoi, per la prima volta apparsi ne "Il primo libro delle città, et fortezze principali del mondo del Forlani" (1567); questo cospicuo gruppo di tavole è inserito nella raccolta con alcuni ritocchi nelle lastre, che vengono modificate. Altre furono per la prima volta pubblicate da Ferrando Bertelli nel Disegni di alcune più illustri città di fortezze del mondo con aggiunte di alcune isole principali, datato 1568. Il resto delle tavole sono di anonimi incisori di cui l’autore si servì per la sua opera, probabilmente anche per ritoccare le lastre di cui era già in possesso.Alcuni esemplari di questa rara opera recano il frontespizio allegorico inciso da Nicolò Nelli, famoso incisore e calcografo veneziano della seconda metà del ‘500; altri esemplari viceversa hanno un frontespizio non inciso. Entrambe le versioni sono edite dallo Zaltieri nel 1569. Difficile stabilire quale sia la prima stesura e quale quella successiva, la sola differenza è infatti notabile nel testo al verso delle carte, che può variare nella dimensione dei caratteri. Altra differenza che alcune carte sono numerate al verso, mentre le stesse, esaminate in altri esemplari, sono prive di questo numero di pagina. Per semplice deduzione logica possiamo affermare che gli esemplari privi del numero siano antecedenti, teoria tuttavia non del tutto surrogata dall’esame di più esemplari dell’opera.Acquaforte e bulino, con pieni margini, in perfetto stato di conservazione. CMap showing the siege of Tokaj, signed by Domenico Zenoi. The map was first published in the incredible rare Paolo Forlani’s town book "“Il primo libro delle citta, et fortezze principali del mondo", published in 1567 with a partnership of Domenico Zenoi. The plates then comes in the hand of the publisher Bolognino Zaltieri and published in the De’ disegni delle più illustri città e fortezze del mondo", by Giulio Ballino, in 1569.Giulio Ballino was a Venetian lawyer, a friend of the Manuzio family, really fond of classical studies. His work is the first attempt, in Italy, to realize an atlas/text of the main fortresses and cities in the world. Unlike his predecessors, from whom he copied the iconography, Ballino wanted to realize a complex work, with text and an index, so that the reader could know immediately how many works were inside the book. Following Du Pinet’s Plantz, Pourtraitz et descriptions de plusieurs ville set forteresses. Ballino’s work is, with all probability, just the first part of an ambitious, bigger project. May be he wanted to publish a Latin edition, hoping to give his book great fame along Europe, but he had to change his mind when Georg Braun & Fransz Hogenberg published their Civitates Orbis Terrarum, which was then the first book to describe urban iconography. Ballino’s plates have been issued between 1566 and 1568; according to Albert Ganado (1993), 32 of these happen to be reprints of Forlani & Zenoi’s branches, already published for the first time in Il primo libro delle città, et fortezze principali del mondo (1567); the plates of these engravings have been afterwards modified. Some of them have been published in Bertelli’s Disegni di alcune più illustri città di fortezze del mondo con aggiunte di alcune isole principali, (1568). Some examples of this rare work bear an allegorical title page, engraved by the Venetian artist Nicolò Nelli, a popular engraver of the XVI century; other examples bear a blank title page. Both versions have been printed by Zaltieri in 1569. It is quite hard to say which is the first version and which the last one, for the only difference is on the text on verso, with bigger letters in one case. Another difference is that some of the maps in one version have numbers on verso. We might say that those examples without numbers have been printed first, but the analysis of the engravings doesn’t support this theory. The engravings listed hereby come from a defective edition; for preciseness of information, we must add that the authorship of every work has been given to the artist that realized it, even if all of them come from Ballino’s collection. Copperplate, full wide margins, in excellent condition. Rare. Cfr. Destombes (1970): n. 205; Ruge (1904-16): IV, n. 87.85; Szalai Béla (2001): p. 121, tav. 216, nn. 1567/1, 1569/1; Tooley (1939): n. 542.
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