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Gravures

CAVALIERI Giovanni Battista de’

Urbis Romae Novissima Delineatio MDCL

1589

3000,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italie)

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Détails

Année
1589
Lieu d'édition
Roma
Format
530 X 400
Graveurs
CAVALIERI Giovanni Battista de’
Thème
Piante e Panorami di Roma

Description

Lungo il margine superiore si legge il titolo: URBIS ROMAE NOVISSIMA DELINEATIO M.D.CL. In basso troviamo una legenda numerica di 128 rimandi, distribuita su undici colonne. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, il nord è sulla sinistra. Nella mappa sono presenti ulteriori indicazioni toponomastiche. Opera priva di scala grafica. ' Pianta prospettica della città dal Gianicolo, basata sul modello della pianta piccola del Cartaro (1575). il cui unico esemplare conosciuto della prima edizione, a firma de Cavalleris e con data 1589, è conservato nella Biblioteca Nazionale di Malta. Esemplare di quarto stato, con data nel titolo MDL e imprint Io. Iacobus de Rubeis excudebat Romae ad Pacem 1650. Legenda di 128 rimandi. L'opera viene attribuita per la prima volta a Giovan Battista de Cavalleris ' S. Bifolco-F. Ronca, "Cartografia e topografia italiana del XVI secolo. Catalogo ragionato delle opere a stampa" (2018). In precedenza, era conosciuta solo attraverso la ristampa di Giuseppe de Rossi, datata al 1622, ma chiaramente derivante da un rame di epoca anteriore. Sono numerose le correzioni della lastra, specialmente nella zona della basilica di San Pietro, via della Lungara e via Sistina, oltre che nell’area in cui è apposto l’indirizzo dell’editore. Hülsen dichiara di non conoscere l’edizione del 1622 e pertanto, non potendo stabilire se si trattasse della ristampa di una pianta antecedente, la descrive come “la pianta dei de Rossi (alla pace)”. Marigliani (2007) attribuisce in maniera dubitativa la lastra ad Ambrogio Brambilla, datandola al 1589. Si basa sul fatto che non è ancora rappresentata la Biblioteca Vaticana nel Belvedere, ultimata alla fine del 1589 e presente nell’altra pianta di Brambilla, edita dagli eredi Duchetti nel 1590. Vi è invece rappresentato l’obelisco eretto a piazza del Popolo all’inizio del 1589. Marigliani, inoltre, sottolinea che di fatto questa è la prima pianta a raffigurare le modifiche urbanistiche promosse da Sisto V, rivestendo quindi una notevole importanza storica. La pianta riporta il progetto sistino, mai realizzato per volontà popolare, di una strada che attraversasse il Colosseo. La pianta fu ristampata nel 1637, sempre a firma di Giuseppe de Rossi. La legenda viene ampliata a 128 numeri e viene modificata nettamente la cinta muraria nei pressi di Porta Portese. L’ultima stesura nota è ristampata da Gian Giacomo de Rossi nel 1650. Acquaforte e bulino, firmata in lastra in basso a destra. Esemplare nel 4 stato, con la firma dell'editore de Rossi e la data 1650. Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana "ancora nel cerchio con stella", con margini, piccolo strappo restaurato nel lato sinistro, per il resto in ottimo stato di conservazione. Bibliografia S. Bifolco-F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2410-2411, tav. 1240, IV/IV; Ganado (1994): VI, p. 206, n. 101; Frutaz (1962): n. CL e tav. 333; Hülsen (1915): XIIc, p. 64, nn. 66-68; Hülsen (1933): p. 108, XIIc; Marigliani (2005): p. 128; Marigliani (2007): nn. 93, 110; Rocchi (1902): cfr. p. 75 e tav. XV; Scaccia Scarafoni (1939): p. 102, n. 189. Perspective plan of the city from the Janiculum Hill, based on the model of the small Cartaro map (1575). ' The work is attributed for the first time to Giovan Battista de Cavalleris ' ' S. Bifolco-F. Ronca, "Cartografia e topografia italiana del XVI secolo. Catalogo ragionato delle opere a stampa" (2018), that mention the only known copy of the first edition of the map, signed by Cavalleris and kept in the National Library of Malta. Previously, the work was known only through the reprint of Giuseppe de Rossi, dated to 1622, but clearly deriving from an earlier copper. There are numerous corrections of the slab, especially in the area of ?St. Peter's Basilica, via della Lungara and via Sistina, as well as in the area where the publisher's address is affixed. Hülsen declares that he does not know the 1622 edition and therefore, not being able to establish whether it was a reprint of an antecedent plant, he describes it as "the de Rossi map". Marigliani (2007) ascribed the work to Ambrogio Brambilla, dating it to 1589. It is based on the fact that the Vatican Library in the Belvedere is not yet represented, completed at the end of 1589 and present in the other plant of Brambilla, edited by the heirs Duchetti in 1590. On the other hand, there is the obelisk erected in Piazza del Popolo at the beginning of 1589. Marigliani, moreover, underlines that in fact this is the first plant to depict the urban changes promoted by Sixtus V, thus covering a considerable importance historical. ' The map shows the Sistine project, never realized by popular will, of a road that crossed the Colosseum. The map was reprinted in 1637, again signed by Giuseppe de Rossi. The legend is expanded to 128 numbers and the city walls near Porta Portese are clearly modified. The last known issue (our example)is reprinted by Gian Giacomo de Rossi in 1650.Etching and engraving, signed in the plate at the bottom right. Exemple in the 4th state, with the signature of the editor de Rossi and the date 1650. Along the upper margin we read the title: URBIS ROMAE NOVISSIMA DELINEATIO M.D.CL. Below we find a numerical legend of 128 references, distributed on eleven columns. Orientation on all four sides in the center with the name of the cardinal points: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, the north is on the left. ' A good impression, printed on contemporary laid paper with watermark "anchor in the circle with star", with margins, small tear restored in the left side, for the rest very good condition. Bibliografia S. Bifolco-F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2410-2411, tav. 1240, IV/IV; Ganado (1994): VI, p. 206, n. 101; Frutaz (1962): n. CL e tav. 333; Hülsen (1915): XIIc, p. 64, nn. 66-68; Hülsen (1933): p. 108, XIIc; Marigliani (2005): p. 128; Marigliani (2007): nn. 93, 110; Rocchi (1902): cfr. p. 75 e tav. XV; Scaccia Scarafoni (1939): p. 102, n. 189. Cfr.
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