Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Cartoline

Napoli. Il Teatro delle marionette (Costume).

40,00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Luogo di stampa
Napoli,
Editore
ed. Trampetti e Migliaccio,
Soggetto
Napoli e proivincia, Teatro

Descrizione

cm 14,2×9. Cartolina fotografica, non viaggiata. Insignific. tracce d’uso agli angoli. Rara. Al verso annotazione a lapis: «Il teatro di donna Peppa, vico Crovaccori».<BR><BR>Lo Stella Cerere, il più antico teatro di marionette napoletano (risale al Settecento), sorgeva in piazza del Carmine vicino ad un altro teatro, il Silfide, che aprì i battenti il 22 giugno 1822 sotto la gestione di Donna Peppa, madre di Antonio Petito. A partire dal 1828, anche lo Stella Cerere, sarebbe stato gestito da Donna Peppa. Dopo la morte di Donna Peppa (1867) e il passaggio di gestione a Don Giovanni De Simone ex attore del teatrino di Donna Peppa e poi capo di una troupe di “pupanti”, lo Stella Cerere divenne unicamente Teatro Opera dei pupi. Nel 1875 il De Simone aprì un suo teatrino di pupi in via Marina riprendendo il nome di “Stella Cerere”. [Cfr. M. Rak Il teatro meccanico. Piaceri e forme della tradizione dei pupi in area napoletana, in AA. VV., I pupi e il teatro, in “Quaderni di teatro”, IV, 13, pp. 74-84]; Roberto De Simone Introduzione, in Antonio Pasqualino, L’opera dei pupi a Roma a Napoli e in Puglia, “Studi e materiali per la storia della cultura popolare”, n. 23, Bagheria, Aiello, 1996, p. 11; Adolfo Narciso, Napoli mia, Napoli, 1933, pp. 140-157; Valentina Venturini (a cura di), Dal Cunto all’Opera dei pupi. Il teatro di Cuticchio, Roma, Dino Audino, 2003, pp. 144].<BR><BR>Tra i luoghi d’elezione dell’Opera dei pupi napoletana, vi era anche il teatrino di Porta S. Gennaro gestito da Aniello Scarpati, conosciuto come S. Carlino a Foria o Nuovo S. Carlino, dove operavano i celebri pupari Buonandi. In quel teatro (che agli spettacoli di pupi alternava ormai numeri di varietà), nel 1892 debuttò il piccolo Raffaele Viviani: «Mi interessava la recita dell’Opera dei pupi del teatrino della Porta San Gennaro… Cantava tra i numeri che completavano lo spettacolo marionettistico un certo Gennaro Trengi, tenore e comico…Una sera si ammalò… Fui vestito con l’abito di un pupo, che mia madre raffazzonò alla meglio…Avevo quattro anni e mezzo e cantai… con voce tremula, esitante… Dopo qualche mese ebbi anch’io la mia paga…» [Cfr. Vittorio Viviani, Storia del Teatro Napoletano, Napoli, Guida editori, 2a edizione, 1992, p. 721].

Anno di pubblicazione: s.d., anni ’20,
Logo Maremagnum it