In-4°, (12pp), 330, (29cc), legatura in piena pergamena coeva con titolo manoscritto al dorso.Ariosto usava l'allegoria con l'esplicito scopo di dare varietà alla sua opera, così come usava i miti classici, le narrazioni medievali, le storie pie o piccanti, e molto altro ancora. La prova di questa predilezione si trova nelle Bellezze del Furioso di Orazio Toscanella, pubblicate nel 1574. In questo commento canto per canto ai punti salienti stilistici del poema, Toscanella propone che uno dei notevoli attributi artistici di Ariosto fosse quello di "molto variare". La capacità del poeta di variare lo stesso argomento o situazione è ben illustrata nelle descrizioni dei duelli e, in diverse occasioni, analizza le tecniche di variazione che Ariosto usa nel raccontare questi incontri. La dilatazione e l'abbreviazione, vengono esaminati per primi. Ma ancor più impressionante, secondo Toscanella, è la capacità del poeta di variare gli elementi che costituiscono la descrizione di un combattimento cavalleresco per evitare la noia che potrebbe produrre la ripetizione di tali combattimenti. L'analisi di Toscanella è piuttosto specifica. Ad esempio, mentre commenta i colpi che Marfisa, Bradamante e Ruggiero infliggono agli uomini di Marganorre nel canto 37, Toscanella classifica i mezzi per realizzare tale diversificazione: distinguendo le cavalcature, le armature, le armi o gli usi delle armi; differenziando i tipi di colpi, ferite, cadute o morti subite; concentrandosi sui diversi arti colpiti dai colpi. E Toscanella illustra come l'Ariosto modifichi questi particolari. La sua attenta analisi rende consapevoli di quanto i lettori moderni siano diventati disattenti a queste sottili alterazioni. I loro occhi tendono ad appannarsi quando incontrano questo tipo di ripetizione, nonostante le notevoli variazioni individuate da Toscanella. Eppure la capacità illimitata di Ariosto di scoprire mezzi per alterare le componenti di azioni o eventi ricorrenti potrebbe essere stata il segno distintivo della sua arte per i suoi primi lettori. A parte i duelli, tali azioni ed eventi includevano giostre formali, combattimenti su larga scala, assedi, morti, funerali e gli altri avvenimenti che segnarono la vita dei cavalieri erranti: prove di abilità, salvataggi di sfortunate vittime, viaggi, prigioni. Si ripetono, inoltre, situazioni e motivi relativi alle 'donne e amori': descrizioni di bellezze femminili, di corteggiamenti, di amanti traditi; i lamenti degli innamorati abbandonati; e così via.Daniel Javitch, The poetics of Variatio in Orlando Furioso; Francesco Sberlati, Il genere e la disputa. La poetica tra Ariosto e Tasso.In-4°, (12pp), 330, (29cc), contemporary vellum binding, with manuscript title at the spine.Ariosto used allegory with the explicit aim of giving variety to his work, much in the same way as he used classical myths, medieval narrations, pious or spicy stories, and so much more. Evidence of this predilection is found in Orazio Toscanella’s Bellezze del Furioso, published in 1574. In this canto-by-canto commentary on the poem’s stylistic highlights, Toscanella proposes that one of Ariosto’s notable artistic attributes were to ‘far variare’. He finds that the poet’s capacity to vary the same subject or situation is well illustrated in the descriptions of duels, and on several occasion, he analyzes the techniques of variation that Ariosto uses when recounting these encounters. Dilation and abbreviation, other standard school exercises, are brought up first. But even more impressive, according to Toscanella, is the poet’s ability to vary the elements that constitute the description of a knightly combat so as to avoid the boredom that the repetition of such combats could produce. Toscanella’s analysis is quite specific. For example, while commenting on the blows that Marfisa, Bradamante, and Ruggiero inflict on Marganorre’s men in canto 37, Toscanella categorizes the means to achieve such diversification: by distinguishing the mounts, armors, weapons, or uses of the weapons; by differentiating the types of blows, wounds, falls, or deaths suffered; by focusing on the different limbs struck with blows. And Toscanella illustrates how Ariosto alters these particulars. His close analysis makes one aware how inattentive modern reader have become to these subtle alterations. Their eyes tend to glaze over when they encounter this kind of repetition, despite the remarkable variations Toscanella singles out. Yet Ariosto’s limitless ability to discover means of altering the components of recurring actions or events may well have been the hallmark of his artistry for his early readers. Aside from duels, such actions and events included formal jousts, large-scale combats, sieges, deaths, funerals, and the other happenings that marked the lives of knights errant: tests of prowess, rescues of hapless victims, voyages, imprisonments. Moreover, there were repeated situations and motifs relating to ‘donne e amori’: descriptions of feminine beauty, of courtships, of lovers betrayed; the laments of abandoned lovers; and so on.Daniel Javitch, The poetics of Variatio in Orlando Furioso; Francesco Sberlati, Il genere e la disputa. La poetica tra Ariosto e Tasso.