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Libri antichi e moderni

Bartoli Daniello

Della Vita, e Miracoli di S. Stanislao Kostka della Compagnia di Giesù. Libri due

nella Stampa delli Fratelli Bolzani, 1715

120,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1715
Luogo di stampa
in Milano
Autore
Bartoli Daniello
Editori
nella Stampa delli Fratelli Bolzani
Soggetto
Religione cattolica, Agiografie, Compagnia di Gesù
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-24° (124x78mm), pp. (12), 424, (10) di indici, legatura coeva p. pergamena flessibile con titolo manoscritto anticamente al dorso. Stemma gesuitico al titolo; altro stemma dei gesuiti con sole radiante inciso in xilografia alla p. 190. Testatine e iniziali ornate in xilografia; aloni e bruniture sparse. Riedizione milanese priva di anno di stampa (ma che vari cataloghi telematici datano al 1715) di quest'agiografia che il Bartoli dedicò a san Stanislao (Stanislaw) Kostka (Rostkowo, 1550–Roma, 1568), gesuita polacco canonizzato da Benedetto XIII il 31 dicembre 1726. Nell'agiografia il Bartoli si diffonde nel narrare dell'entrata del Kostka nella Compagnia di Gesù; durante una malattia, il Kostka avrebbe ricevuto l'eucaristia da santa Barbara, comparsagli tra due angeli, e in seguito a questo episodio miracoloso egli avrebbe maturato la decisione di entrare a far parte dei gesuiti. Daniello Bartoli (Ferrara, 1608-Roma, 1685) entrò quindicenne nella Compagnia di Gesù, di cui poi fu nominato storiografo; ricoprì anche la carica di Rettore del Collegio Romano. Precorritore del Segneri nella riforma dell'oratoria sacra, storico e scrittore fecondissimo, dalla prosa immaginificamente barocca e sontuosa, lessicalmente copiosissima, - ammirata da Giordani, Leopardi, Tommaseo - compose anche opere morali, apologetiche, scientifiche (coraggiosa la sua ammirazione per Galileo, anche dopo la condanna ecclesiastica), linguistiche, tutte di sterminata dottrina. 'Daniello Bartoli - scrisse Maria Corti riscattando il gesuita ferrarese da certi ingenerosi giudizi precedenti- e' uno scrittore che non tutti sanno quanto sia grande. Certo lo seppero il Leopardi, il Tommaseo, il Carducci, Giorgio Manganelli tra i contemporanei '.
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