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Libri antichi e moderni

I Misteri di Torino scritti da una penna in quattro mani

presso Claudio Perrin, 1849

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Gilibert Galleria Libreria Antiquaria (Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1849
Luogo di stampa
Torino
Editori
presso Claudio Perrin
Soggetto
Piemonte e Torino, Letteratura popolare, Feuilletons
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione

Descrizione

In-4° (265x185mm), pp. 587, (1) di errata, (4) di indici, legatura coeva m. pelle marrone con titolo, filetti e fregi in oro al dorso e piatti marmorizzati. 74 litografie f.t. realizzate da vari incisori (Perrin, Lunck, Vergnano, Verginio), di cui una all'antiporta. Testo entro doppio filetto tipografico. Qualche fisiologica fioritura. Ottimo esemplare. Edizione originale di questo anonimo romanzo popolare - l'autore non è mai stato identificato con certezza, ma, dall'indicazione del titolo, sappiamo che esso fu vergato a quattro mani - avente come sfondo la Torino dell'età risorgimentale. L’Italia fu particolarmente prolifica di romanzi imitati più o meno abilmente dal fortunatissimo quanto letterariamente mediocre feuilleton dei 'Misteri di Parigi' di Sue. Ci furono, fra gli altri, I Misteri di Roma Contemporanea di B. Del Vecchio (1851-53), I Misteri di Palermo di Benedetto Naselli (1852), I Misteri di Livorno Di Cesare Monteverde (1853-54), I Misteri di Firenze. Scene Moderne di Angiolo Panzani (1854), I Misteri di Firenze di Carlo Lorenzini (1857), I Misteri di Genova. Cronache Contemporanee di Anton Giulio Barrili (1867-70), e, appunto, questi Misteri di Torino, tutti accomunati da un interesse storico e sociologico del tutto extraletterario. Tuttavia, questo non fu l'unico 'mistero' letterario di ambientazione torinese; nel 1871-72 apparvero, infatti, presso il Mattirolo di Torino, altri e distinti 'Misteri di Torino', questa volta firmati, e dovuti alla penna di Arturo Colombi. Scrive Pier Massimo Prosio: 'Il '48 torinese in letteratura ha avuto rari per non dire inesistenti riscontri.Il libro torinese si distingue già per la data, 1849, assai tempestiva a paragone con quella degli analoghi romanzi di altre città italiane, tutti più tardi (il romanzo di Sue era apparso in volume nel 1843, la prima traduzione italiana è del 1848)'. I 'misteri' del libro sono eminentemente 'misteri politici', infarciti di notazioni antigesuite derivate dal giobertiano 'Gesuita Moderno' (i Gesuiti sono individuati come i principali responsabili dei mali della società subalpina) e di accenti di viva simpatia per la sinistra radicale. 'Dopo un preambolo di cui è protagonista Santorre di Santarosa a Sfacteria, le vicende narrate nel romanzo hanno inizio nel settembre 1847, e si concludono con la battaglia d Custoza del luglio 1848, ma con un accenno alla definitiva sconfitta del marzo seguente a Novara e all'esilio di Carlo Alberto ad Oporto', prosegue il Prosio, rilevando come le litografie che illustrano il libro non siano affatto spregevoli per accortezza descrittiva e documentaria. Manca al Manno e al Passano. Sull'opera, Pier Massimo Prosio in Bibliofilia Subalpina, Quaderno 2000, pp. 43-50. Riccardo Reim, L'Italia dei Misteri. Storie di vita e malavita nei romanzi d'appendice, Roma, 1989 (data l'opera al 1861, riferendosi ad una successiva edizione).
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