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Libri antichi e moderni

De Bosis Adolfo .

IL CONVITO. Libri I-XII. 1895-1907.

De Bosis, 1895

1200,00 €

Pera Studio Bibliografico

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1895
Luogo di stampa
Roma
Editori
De Bosis
Curatore
De Bosis Adolfo .
Soggetto
EDITORIA, RIVISTE E PERIODICI
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Buono
Legatura
Brossura
Copia autografata
No
Condizioni
Usato

Descrizione

Prima edizione. Raccolta di tutto il pubblicato tranne il fascicolo sulla "Croce Rossa". Cm.29,7x24,5. Brossure editoriali, alcune lievemente allentate, con coperte riccamente illustrata in tricromia da Giuseppe Cellini. I primi sei fascicoli escono a cadenza mensile dal Gennaio al Giugno 1895, gli altri a cadenza irregolare, per un complesso di oltre 1000 pagine, con decine di illustrazioni fuori testo. Esemplari in barbe, ben conservati. Al libro X-XI, unico doppio, dedica autografa del De Bosis "All'amico Antonio Cippico", i cui ex libris compaiono su svariati fascicoli. "La rivista "Il Convito" esce a Roma nel gennaio del 1895 come rivista periodica a carattere letterario-artistico. Viene fondata da Alfonso De Bosis, colto uomo d'affari oltre che poeta shelleyano e umanitario, da Gabriele D'Annunzio e da Angelo Conti, critico d'arte oltre che saggista e pubblica dodici numeri su preziosa carta a mano, in una lussuosa veste tipografica ad intervalli irregolari, dal 1895 al 1907. In realtà il periodico vive come rivista solamente per i primi nove numeri, dal gennaio 1895 al dicembre 1896, perché i fascicoli successivi, contenendo solamente scritti del De Bosis, devono essere considerati a sé. Ai primi nove numeri collaborano autori di impronta estetizzante della nuova e vecchia generazione, come Edoardo Scarfoglio, Enrico Nencioni, Enrico Pancrazi, Giovanni Pascoli e artisti che, nelle illustrazioni, optano per figure enigmatiche, visioni allegorizzanti, serpentine figure di donne-meduse dando così alla rivista una chiara qualificazione, quella di rivista programmatica del decadentismo italiano. Dal Proemio, pubblicato nel gennaio del 1895, veniva presentato il quadro sociologico di una società corrotta dall'industrialismo borghese che era penetrato nelle mani della politica e contro questa Italia affarista e sporca, il gruppo elitario e nietzschiano degli artisti impegnati nel Convito, lanciano un proclama che esalta il potere indistruttibile della Bellezza. Il Proemio, pur non essendo firmato, risulta essere stato scritto dal D'Annunzio stesso per il riscontro di temi e stili che gli appartengono e vuole essere chiaramente il manifesto della nuova rivista" (da wikipedia). Codice libreria 154107.
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