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Libri antichi e moderni

Ventenat (Étienne Pierre)

Principes de Botanique expliqués au Lycée Républicain

Chez Sallior, 1795

120,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1795
Luogo di stampa
a Paris
Autore
Ventenat (Étienne Pierre)
Editori
Chez Sallior
Soggetto
Scienze, Botanica, Prime edizioni
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-8° (220x138mm), pp. 214, (10) di indice delle materie, (1) di errata, cartonatura coeva alla rustica con dorso rinforzato posteriormente con carta marmorizzata. 14 tavv. f.t. disegnate ed incise su rame da Sophie Dupuis. Esemplare fittamente annotato ai margini da un botanico del tempo. Un alone al margine superiore delle prime 16 pp., altri aloni alle pp. finali. Bruniture e fioriture sparse. In barbe, discretamente conservato. Prima edizione di questo divulgativo manuale botanico raccogliente le lezioni tenute da Ventenat agli allievi del Lycée Républicain di Parigi. Oltre che della fitoclassificazione generale, l'opera tratta della fisiologia e anatomia delle piante, delle malattie di esse, della loro riproduzione artificiale, della storia della botanica. Ventenat (Limoges, 1757-Parigi, 1808), bibliotecario della Bibliothèque Sainte.Geneviève di Parigi, nel 1788 fu inviato in Inghilterra per delle acquisizioni bibliografiche ma, nel corso del viaggio, più che ai volumi si dedicò alla botanica, scienza cui si iniziò in quella occasione, già più che trentenne, e che coltivò poi appassionatamente negli anni successivi. Membro dell'Académie des Sciences e poi bibliotecario del Panthéon, lasciò altre importanti testi di botanica descrittiva, di cui citiamo almeno il Jardin de la Malmaison (1803), commissionato dall'imperatrice Joséphine e illustrato con 120 magnifiche tavole. Pritzel, 9730. Nissen, Die botanische Buchillustration, 2050. Manca ad Haller. Cfr. Thiébaut de Berneaud in Michaud, Biogr. Universelle, XLVIII, 140-142: 'Sous le rapport de la science, il occupera toujours une place distinguée parmi les botanistes que Linné appela iconographes'.