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Libro

(AMATI Carlo)

SUCCINTA DESCRIZIONE DELLA CORSIA DE' SERVI IN MILANO E DEL PROGETTATO TEMPIO DI S. CARLO BORROMEO PRECEDUTO DALLA PIAZZA. - Delineate ed incise in rame dagli Architetti Pisoni Angelo, Amati Marco e Costantino Giani, coll'assistenza del P.A.C.A.

coi tipi di Luigi di Giacomo Pirola,, 1834

600,00 €

Malavasi Libreria Antiquaria (Milano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1834
Luogo di stampa
Milano,
Autore
(AMATI Carlo)
Editori
coi tipi di Luigi di Giacomo Pirola,
Soggetto
STORIA LOCALE, MILANO CORSIA DE'' SERVI S. CARLO BORROMEO

Descrizione

In-8 gr. (mm. 266x187), brossura originale (dorso rifatto; lievi fioriture), pp. XIX, con 5 tavole fuori testo, di cui 1 ripiegata, incise in rame sui disegni di Carlo Amati: Scenografia della Piazza e del Tempio di S. Carlo lungo la nuova Corsia de' Servi in Milano - Planimetria della nuova Corsia de' Servi - Iconografia della nuova Piazza e Tempio di S. Carlo - Sciografia (sezione) del Tempio e fianco della Piazza - Scenografia interna del Tempio di S. Carlo. "Rara prima edizione". Cfr. Predari, p. 448 - Arrigoni Milano nelle vecchie stampe, I,178. Carlo Amati (1776-1852), architetto e scrittore d'arte, nato a Monza. Studiò in gioventù lettere e filosofia, prima al seminario monzese, poi a Milano col Soave e col Parini. All'Accademia di Brera ebbe maestri Giocondo Albertolli, Leopoldo Pollak, Giuseppe Zanoia, e in seguito v'insegnò architettura, prima col titolo di aggiunto, poi di professore, a partire dal 1797. Nel 1805 Napoleone commetteva al Pollak i disegni per il compimento della facciata e dei fianchi del Duomo di Milano; nel 1806 ne affidava l'incarico all'A. in unione coll'abate Zanoia. Risultato di tale collaborazione fu la fronte attuale della cattedrale milanese, che, severamente giudicata, ha per lo meno il merito di aver conservate le porte del Pellegrini e il basamento secentesco. L'A. costruì poi, fra l'altro, la chiesa di Casate Nuovo in Brianza, la facciata della chiesa di Brivio; ma l'opera sua di gran lunga più importante è la chiesa di S. Carlo (1836) in Milano, derivazione neoclassica dal Pantheon. La piazza che la precede, recinta da colonnato corinzio, è anche disegnata dall'A. e se ne ammira l'imponenza, raggiunta con mezzi semplici in poco spazio. Pubblicò in tema d'architettura opere ricche di dottrina. Egli stesso incise in rame buona parte delle tavole che accompagnano le sue opere. Così Encicl. Treccani,II, p. 764.Esemplare molto ben conservato.