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Libri antichi e moderni

Longinus Dionisyo (Pseudo-Longino)

Trattato del sublime di Dionisio Longino tradotto dal greco in toscano da Anton Francesco Gori proposto di Firenze e lettore pubblico di storia nello Sudio fiorentino.

stamp. di Lelio dalla Volpe, 1748

180,00 €

Magnanet Libreria Antiquaria

(Montepulciano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1748
Luogo di stampa
In Bologna
Autore
Longinus Dionisyo (Pseudo-Longino)
Editori
stamp. di Lelio dalla Volpe
Soggetto
Estetica - Ed.700
Lingue
Italiano

Descrizione

Terza edizione, di note accresciuta. <BR>16°(cm.19,5), pp.XV (1) 111 (1), vignetta di carattere mitologico in cornice ricca cornice inc. in rame al front., con la scritta: Xalepa' ta kala. Mz. perg. recente. Un'antica sigla al front. Lievi fioriture. Dalla prefazione ". ho stimato bene darvi una breve notizia dell'edizioni più celebri finora fatte. Francesco Robortello d'Udine avendolo ritrovato sepolto in una libreria, fu il primo a pubblicarlo: e ciò seguì in Basilea per le stampe di G. Oporino. Paolo Manuzio, figlio di Aldo, nulla sapendo di tale edizione, lo pubblicò similmente anch'esso l'anno seguente. Il primo a darlo in luce colla traduzione latina fu Gabriello dalla Pietra e fu impresso parimenti in Ginevra l'anno 1612 per G. Tornesio. (e prosegue con altre ediz. con trad. in latino). Non son'io però stato solo e primo a tradur in toscano. Si dice che in questa famosa Libreria Magliabechiana vi sia la traduzione toscana fatta da Giovanni da Falgano. Con somma lode rammemorar si dee la traduzione pari-menti toscana di Niccolò Pinelli fiorentino il quale fu il primo di tutti a donarcela l'anno 1630. l'anno 1723 mi fu permesso di vederla da un mio bun amico. Nel frontespizio (per non lasciar di dirvi ancor questo) ho voluto porre per insegna del libro, Dedalo, che sta terminando con grande applicazione l'ala destra, per darla a Icaro suo figliuolo; il quale avendosi di già adattata agli omeri l'ala sinistra. mostra la sua impazienza. Il disegno è stato preso diligentemente da un'antica gemma, di cui ne ho l'impronta; e vi ho aggiunto oltre i simboli di Mercurio, Dio dell'Eloquenza, quel motto greco, Xalapa' ta kala, il quale mostra, che tutte le belle e oneste cose, ardue sono e malagevoli". Il trattato contiene infatti le regole per determinare le belle idee, a quali fonti e autori ispirarsi, come conquistare il sublime attraverso lo studio. Il trattato fu attribuito erroneamente a Cassio Longino, ma nel codice dal quale si ricavò, Codex Parisinus graecus 2036, del X sec. (cfr. Diz. di filosofia Treccani), si leggeva "Dionusiou e' Logginou" ("di Dionisio o di Longino"), da cui l'Aut. è indicato come Pseudo Longino. [Gamba 2314-nota questa e ediz. Canterzani, Cat. dei libri pubbl. da Lelio della Volpe, p.146 n.11: "Accurata ristampa di questa versione, terza rispetto alla prima fatta in Verona nel 1733 e a quella Firenze nel 1737 pubblicata dal Gori. Vi si trova lo stesso discorso proemiale che il traduttore indirizza alla gioventù studiosa e tiene la medesima insegna al front. che è la delineazione della gemma."].
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