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Libri antichi e moderni

Marinetti, Filippo Tommaso

Uccidiamo il chiaro di luna!

Edizioni Futuriste di «Poesia» (Poligrafia Italiana),, 1911

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Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1911
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Marinetti, Filippo Tommaso
Pagine
pp. 23 [1].
Editori
Edizioni Futuriste di «Poesia» (Poligrafia Italiana),
Formato
in 8°,
Edizione
Prima edizione così.
Soggetto
Futurismo
Descrizione
doppio punto metallico, brossura rosso aranciato con stampa in nero ai piatti,
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione così. Ottimo esemplare, fresco pulito e generalmente intatto anche alla copertina (ininfluente parziale separazione alla giuntura dei due piatti sul dorso): rarissimo in queste condizioni. Elegante timbretto «Editore Luigi Zannoni | Faenza» al frontespizio. «.sentimmo a un tratto la Luna carnale, la Luna dalle belle coscie calde, abbandonarsi languidamente sulle nostre schiene affrante. Su udì gridare nella solitudine aerea degli altipiani: — Uccidiamo il chiaro di luna!» -- Prima apparizione di questo titolo in italiano. Questo lungo manifesto/proclama fu il secondo mai elaborato dal Marinetti futurista, subito a seguire il manifesto di fondazione. Fu concepito nell’estate del 1909 e pubblicato in una placchetta diffusa via posta nel settembre 2019, con un bellicoso titolo in copertina: «La Rassegna internazionale “Poesia” pubblica questo proclama in reazione agli insulti con cui la vecchia Europa ha gratificato il Futurismo trionfante». Si trattava, come si evince da questo strillo, di un bilancio della ricezione del futurismo, soprattutto in Francia, che fu estremamente negativa, ai limiti del dileggio conclamato. Marinetti reagiva alzando la posta con un nuovo proclama estremamente lirico e provocatorio, che era anche un modo per delineare un primo nucleo di futuristi a cui il poeta si rivolge in apertura: «Olà! Grandi poeti incendiari, fratelli miei futuristi!.». Nel settembre 1909 l’elenco era ridotto a Buzzi, De Maria, Cavacchioli, Govoni e Altomare; qui si contano diciassette nomi (con Lucini al posto di De Maria). -- Il proclama fu subito tradotto in francese come «Tuons le claire de lune!» nell’ultimo numero di «Poesia», diffuso a fine 1909. Venne quindi ripubblicato solo nel 1911 con quel titolo voltato in italiano, a ridosso «della rissa con i vociani del 22 giugno 1911» (Tonini). Cammarota, Marinetti, 29; Tonini, I manifesti, 3.5
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