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Libri antichi e moderni

Pitigrilli [Dino Segre]

2 lettere autografe e 4 cartoline autografe viaggiate inviate da Pitigrilli al pittore Giovanni Panza

1962-1970

550,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1962-1970
Luogo di stampa
Parigi,
Autore
Pitigrilli [Dino Segre]
Pagine
2 fogli bianchi (uno scritto al recto e al verso) e 4 cartoline postali illustrate.

Descrizione

AUTOGRAFO Esemplari in ottimo stato di conservazione. Lettere complete delle buste d’invio. Insieme composto da 2 lettere autografe datate 23 dicembre 1962 e 4 marzo 1970 e da 4 cartoline autografe viaggiate datate 25 agosto 1965, 1966 (giorno e mese non ricavabili), 24 gennaio e 1 agosto 1967 inviate da Pitigrilli – al secolo Dino Segre – al pittore (ma anche scrittore e poeta) Giovanni Panza. Figura tanto sinistra quanto affascinante della prima meta del Novecento, Pitigrilli nacque a Torino nel 1893 in una famiglia di origine ebraica divenendo non soltanto deciso sostenitore del fascismo ma anche informatore della famigerata OVRA, la polizia segreta del regime mussoliniano. Sospettato di responsabilità dirette nell’arresto di diverse e spesso illustri figure dell’antifascismo piemontese (tra cui Giulio Einaudi, Piero Martinetti, Leone Ginzburg, Vittorio Foa e Cesare Pavese), nel dopoguerra l’ex fondatore e direttore di «Le Grandi Firme» nonché autore di successo di romanzi erotici e umoristici si rifugiò dapprima in Argentina per poi trasferirsi a Parigi di fatto fino alla sua morte, avvenuta nel 1975. Ed è proprio nel periodo parigino che si inseriscono le lettere e le cartoline qui presentate, in cui l’attivismo culturale eclettico e combattivo di Pitigrilli appare immutato. Nella missiva datata 23 dicembre 1962, ad esempio, così scrive a Panza, artista campano fedele a un gusto pittorico tradizionale: «Illustre Amico, venga a Parigi. Organizziamo una mostra […] i porci fottuti della pittura astratta e informale stanno perdendo terreno», mentre le cartoline inviate tra il 1965 e il 1967 si concentrano soprattutto sulle abilità anche poetiche e letterarie di Panza, ribadite ancor più chiaramente nella lettera finale del 4 marzo 1970 (scritta su carta intestata: «Pitigrilli – Boulevard Montparnasse, 169 – Paris, 6») : «Invisibile Amico, invisibile perché siete poeta e pittore, ciò che avrei voluto essere io. Non sono diventato pittore perché non ho studiato il disegno. Voi – accaparratore! – siete anche un eccellente disegnatore […]». Ma c’è spazio anche qui per il consueto spirito polemico di Pitigrilli - che non risparmia stoccate contro il giornalista Alfredo Pigna, definito “quel cretino” «che ha ucciso “Le Ore”» - e per un’ultima, dubbiosa e vanitosa, dichiarazione: «Penso a 2 romanzi. Ma “vivere o scrivere”? Non vi dico i miei anni perché è da vecchio dire la propria età. Un forte abbraccio, PITI».
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